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Analisi delle anomalie nel CPI e il loro impatto sull’economia

Negli ultimi aggiornamenti riguardo l’indice dei prezzi al consumo (CPI), diversi esperti hanno messo in evidenza anomalie significative. La TD Securities ha parlato di un report “perso nella traduzione”, mentre i commentatori di William Blair l’hanno definito “ritardato e a macchia di leopardo”. La società EY-Parthenon, invece, lo ha etichettato come un report “a formaggio svizzero”. In netto contrasto, il direttore del National Economic Council, Kevin Hassett, ha descritto la sorpresa negativa come “sorprendentemente positiva”.

Per comprendere meglio queste discrepanze, è utile esaminare alcuni grafici che illustrano i dati CPI. In particolare, il primo grafico mostra l’inflazione CPI su base trimestrale annualizzata, confrontando i dati reali con le previsioni elaborate da Bloomberg e il Federal Reserve di Cleveland. Questo confronto evidenzia come i dati reali si discostino in modo significativo dalle aspettative.

Le previsioni e la loro affidabilità

Un aspetto cruciale da considerare è l’affidabilità delle previsioni riguardanti il core CPI. Utilizzando un modello ARIMA(1,1,0) per il logaritmo del core CPI nel periodo dal 2025 al 2025, è possibile tracciare previsioni dinamiche. Un secondo grafico mostra come il valore di novembre rientri appena al di fuori dell’intervallo di confidenza del 95%, il che rende i dati piuttosto sorprendenti.

Costi abitativi e il loro impatto

Un’altra questione fondamentale riguarda il modo in cui sono stati trattati i costi di abitazione. Nel mese di ottobre, non sono stati considerati tassi di inflazione per gli affitti e l’Owner’s Equivalent Rent (OER), il che ha contribuito a un abbassamento del livello del CPI per novembre. Un terzo grafico mette a confronto l’inflazione CPI con quella escludendo i costi di abitazione, mostrando chiaramente come la variazione inflazionistica possa essere distorta da questa esclusione.

Problemi di campionamento e bias nei dati

Un altro fattore che merita attenzione è il periodo di campionamento per novembre, che è stato limitato alla seconda metà del mese. Questo è stato un momento in cui i prezzi scontati per le vendite natalizie sono diventati predominanti, influenzando negativamente i dati raccolti. Di conseguenza, è importante interpretare con cautela i numeri di novembre, poiché potrebbero non riflettere accuratamente la situazione economica.

Le anomalie riscontrate nel CPI sollevano interrogativi significativi riguardo l’affidabilità dei dati economici e i loro potenziali impatti sulla politica monetaria. La necessità di una valutazione attenta e critica di questi dati è più che mai evidente, soprattutto in un contesto di crescente incertezza economica.

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