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Borsa e investimenti: facciamo il punto sulle possibili strategie anti-inflazione

Nel corso di questi mesi c’è una parola che viene ripetuta spesso sui siti, sulle testate e sulle rubriche televisive che si occupano di finanza: quella parola è inflazione. Ormai da troppo tempo l’indice dei prezzi al consumo corre a ritmi vertiginosi e piano piano ha conquistato praticamente ogni settore. In Italia il dato arriva a sfiorare l’8% su base annua, spinta soprattutto dai rincari dei beni energetici, ma anche da quelli dei generi alimentari.

Ma nel resto d’Europa le cose non vanno meglio e negli Stati Uniti sono stati toccati livelli record. Sia la Bce che la Fed sono intervenute: i rialzi dei tassi di interesse sono le principali armi che le banche centrali hanno a disposizione per cercare di fermare la corsa dell’inflazione. Gli investitori, invece, sono costretti a rivedere i loro piani: sia chi vuole sfruttare le opportunità del momento che chi vuole mettere al riparo i suoi risparmi dovrebbe adottare una strategia anti-inflazione.

Tutto quello che serve per investire in borsa oggi

Oggi, investire in borsa è diventato più facile grazie allo sviluppo di interfacce di negoziazione sempre più intuitive e smart, all’abbassamento dei depositi minimi iniziali, alla possibilità di condividere materiale didattico e alla comparsa di nuovi asset.

Per iniziare ad operare sui mercati finanziari è sufficiente avere un computer o uno smartphone, una connessione ad internet ed un piccolo capitale per registrarsi su una piattaforma di negoziazione e fare le prime operazioni. Ma questa estrema facilità non deve far pensare che ottenere risultati in campo finanziario sia semplice! Servono un’adeguata preparazione, la giusta piattaforma, tanto impegno ed una buona strategia di investimento.

Come difendere il capitale quando l’inflazione sale

Come detto, in questo periodo l’inflazione è la protagonista principale sui mercati. Si tratta di un fenomeno difficile da gestire, sia per le banche centrali, che stanno faticando a riportarla verso valori accettabili, che per risparmiatori e consumatori, che vedono i loro soldi perdere valore. L’obiettivo principale quindi diventa quello di mettere al riparo il capitale, ma senza perdere di vista le opportunità che anche in periodo come questi possono presentarsi.

Quando si parla di difesa del capitale, è impossibile non pensare immediatamente ai beni rifugio. Il bene rifugio per eccellenza è l’oro: molti investitori scelgono proprio il metallo prezioso per proteggere il valore del loro patrimonio. Non è un caso che la quotazione dell’oro si alzi proprio nei periodi di crisi. Anche gli investimenti immobiliari sono molto gettonati: i prezzi delle case aumentano, ma gli edifici, se affittati, possono generare delle entrate anche prima di essere rivenduti.

Gli asset migliori per una strategia anti-inflazione

Nei periodi in cui l’inflazione è alta, anche i prezzi delle materie prime salgono in modo notevole. Sono beni reali, ma sono anche una riserva di valore che non può esser colpita dalla svalutazione inflazionistica. Per questo una buona strategia anti-inflazione prevede che una parte del portafoglio sia riservata proprio alle materie prime, magari attraverso fondi o Etf. Per quanto riguarda le azioni, i titoli su cui investire devono essere selezionati con grande attenzione.

Meglio puntare sui titoli delle compagnie che hanno la possibilità di scaricare sui consumatori la crescita dei costi. Chi non ama il rischio solitamente tende a preferire le obbligazioni, ma non è la scelta migliore in periodi di inflazione alta, a meno che non si tratti di obbligazioni indicizzate: il rendimento ed il rimborso di questi bond, infatti, sono ancorati all’andamento dell’inflazione. Ad ogni modo, alla base della strategia deve esserci un’adeguata diversificazione, sia a livello di strumenti che a livello geografico.

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