Nel settembre 2025, il Federal Open Market Committee (FOMC) si è riunito per affrontare le sfide economiche in corso, tra cui un evidente calo della crescita occupazionale. Questo incontro ha portato a una riduzione di 25 punti base del tasso obiettivo, segnando il primo taglio dei tassi dell’anno da parte della Fed. Nonostante le misure di allentamento, la Fed ha ribadito il proprio impegno a rimanere guidata dai dati nelle decisioni future, indicando un attento equilibrio tra il supporto alla crescita economica e la gestione delle pressioni inflazionistiche.
La decisione di abbassare i tassi non è stata presa alla leggera. Il rallentamento del mercato del lavoro ha presentato chiari rischi al ribasso, richiedendo una strategia focalizzata sulla gestione del rischio come parte del mandato duale della Fed: massimo impiego e prezzi stabili. Questo approccio prioritizza la stabilità del mercato del lavoro rispetto al potenziale aumento dell’inflazione, evidenziando la posizione in evoluzione della Fed di fronte a indicatori economici fluttuanti.
Riduzioni dei Tassi e Proiezioni Economiche
Durante la riunione, l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali è stato fissato tra il 4.0% e il 4.25%. Si tratta di una riduzione cumulativa di 100 punti base dalla seconda metà del 2024, in risposta alla sotto-performanza del mercato del lavoro. I dati sui nonfarm payrolls hanno rivelato un netto calo, con una crescita occupazionale media di soli 64.000 posti negli ultimi sei mesi, rispetto ai 116.000 dell’anno precedente. Questi dati sottolineano la preoccupazione della Fed riguardo alla stabilità occupazionale e alle prospettive economiche più ampie.
Contesto Inflazionistico
Le dinamiche inflazionistiche si presentano notevolmente diverse rispetto agli anni precedenti. Nell’agosto 2025, l’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha raggiunto il 2.9% su base annua, un leggero aumento rispetto al 2.5% del 2024. L’indice di inflazione core ha seguito una traiettoria simile, attestandosi al 3.1%, sollevando interrogativi sulla sostenibilità delle pressioni inflazionistiche. Nonostante i tagli dei tassi, la Fed ha evidenziato preoccupazioni in corso riguardo all’andamento dell’inflazione e al suo impatto sulle future politiche monetarie.
Le proiezioni del FOMC indicano che, sebbene possano verificarsi due ulteriori riduzioni dei tassi prima della fine del 2025, le revisioni al rialzo delle previsioni inflazionistiche complicano il quadro. Attualmente, il tasso di disoccupazione è previsto stabilizzarsi al 4.5% per l’anno, con lievi aggiustamenti attesi per il 2026 e il 2027. Tuttavia, queste previsioni riflettono un equilibrio precario, data la deteriorata domanda e offerta di lavoro osservata.
Sfide del Mercato del Lavoro e Prospettive Future
Con la Fed che affronta queste incertezze economiche, il mercato del lavoro rimane un punto focale critico. La dichiarazione di settembre ha introdotto riferimenti ai ‘rischi al ribasso’, enfatizzando lo stato precario dell’occupazione. Con la probabilità di ulteriori riduzioni dei tassi, la risposta della Fed dipenderà dai dati futuri sul mercato del lavoro e sulle tendenze di creazione di posti di lavoro.
Strategie Economiche a Lungo Termine
Guardando avanti, il panorama economico suggerisce potenziali cambiamenti nella politica monetaria. Le riduzioni dei tassi previste potrebbero portare a un tasso terminale di circa il 3.0% entro metà 2026, se le condizioni economiche continuano a deteriorarsi. L’accento della Fed sul raggiungimento del massimo impiego suggerisce che ulteriori allentamenti potrebbero avvenire qualora i tassi di disoccupazione aumentassero drasticamente, segnando un momento cruciale nella politica economica degli Stati Uniti.
In conclusione, le recenti azioni della Federal Reserve riflettono un delicato equilibrio tra la promozione della crescita economica e la gestione dei rischi inflazionistici. Il percorso futuro rimane incerto, con la performance del mercato del lavoro che agirà da determinante chiave nella definizione delle future decisioni di politica monetaria.