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Cosa causa l’impennata dei prezzi del gelato in Italia

Negli ultimi quattro anni, il prezzo del gelato in Italia ha fatto un balzo in avanti, registrando un incremento di quasi il 30%. Oggi, un chilo di gelato costa in media 5,87 euro, rispetto ai 4,54 euro del 2021. Cosa ha provocato questa impennata? Secondo il Centro di ricerca sui consumi, l’aumento è legato a una combinazione di fattori, tra cui l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia. Federico Maronati, CEO di Artigeniale, un’azienda indipendente operante dal 1998 nel settore della gelateria, offre uno sguardo approfondito su come questa situazione sta influenzando il mercato e le sfide che i gelatieri devono affrontare.

Le cause dell’aumento dei prezzi

Per capire il fenomeno, bisogna scavare a fondo. Certo, l’inflazione gioca un ruolo cruciale, ma Maronati evidenzia che ci sono altri elementi in gioco. La guerra in Ucraina ha avuto ripercussioni dirette sul mercato, dato che l’Ucraina è uno dei maggiori produttori di amido di mais, essenziale per la produzione di zuccheri utilizzati nella gelateria. L’aumento del prezzo del destrosio, passato da un euro a tre euro al chilo, è solo uno dei segnali preoccupanti. Anche i costi di cacao e vaniglia sono cresciuti, in parte a causa della scarsità di investimenti nelle aree di produzione.

“L’inflazione post-Covid ha avuto un impatto notevole sui costi delle materie prime. Il latte fresco è passato da circa un euro al litro a 1,40 euro, mentre la panna fresca ha visto un incremento da 3,50 a 6 euro al litro”, afferma Maronati. Questi aumenti non sono solo frutto dell’inflazione, ma anche dei costi energetici, che pesano in ogni fase della produzione, dal trasporto alla conservazione. Ma come possono i gelatieri affrontare queste sfide senza compromettere la qualità?

Il comportamento dei consumatori di fronte ai rincari

Con l’aumento dei prezzi, i consumatori stanno adattando le loro abitudini. Maronati sottolinea che il gelato artigianale è spesso venduto “vuoto per pieno”, il che significa che ogni gusto ha lo stesso prezzo, indipendentemente dai costi delle materie prime. Ma questo non solleva interrogativi sulla qualità del prodotto? In Italia, il termine “artigianale” si riferisce semplicemente al gelato prodotto nel luogo di vendita, senza alcun disciplinare che ne regolamenti i requisiti. Di conseguenza, ci si può trovare di fronte a una varietà di qualità sotto la stessa etichetta.

“Quando si entra in una gelateria, ci si aspetta di pagare un prezzo equo per un prodotto di qualità. Se questo non avviene, è comprensibile che i consumatori siano scettici”, continua Maronati. La questione dei prezzi differenziati in base alla qualità e al costo di produzione è cruciale. I consumatori devono essere in grado di fare scelte consapevoli, basate non solo sul prezzo, ma anche sulla qualità delle materie prime utilizzate. E tu, quanto sei disposto a pagare per un gelato artigianale di qualità?

Le differenze di prezzo nelle varie città italiane

Le disparità di prezzo tra le diverse città italiane saltano all’occhio. A Firenze, il costo del gelato può superare gli 8 euro al chilo, mentre a Cuneo si può pagare quasi la metà. Ma quali sono le ragioni di queste differenze? Maronati sottolinea che la posizione geografica influisce notevolmente. “In città come Milano o Roma, gli affitti elevati e i costi operativi più alti si riflettono chiaramente nel prezzo finale del gelato”, afferma. E non dimentichiamo Venezia, dove la logistica complessa contribuisce ulteriormente all’aumento dei costi.

In alcune regioni, come il distretto Bologna-Modena-Reggio-Parma, la cultura del gelato di qualità è molto radicata e i prezzi tendono ad essere più alti. Tuttavia, Maronati avverte che ci sono anche gelatieri che potrebbero approfittare della situazione, aumentando i prezzi senza giustificazioni valide. Ma come possiamo noi, consumatori, capire se stiamo pagando il giusto?

Le sfide future del mercato del gelato

Guardando al futuro, Maronati è ottimista riguardo alla persistenza del gelato sul mercato, ma avverte che la qualità è a rischio. Le problematiche legate ai raccolti di nocciole, ad esempio, sono allarmanti. “In Langa, ci sono stati cali significativi nella produzione a causa di fenomeni climatici avversi”, spiega. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno influenzando anche le coltivazioni di altri ingredienti chiave. Questo potrebbe portare a prezzi ancora più elevati nel prossimo futuro. E noi, consumatori, siamo pronti ad affrontare questa sfida?

“Il mercato del gelato deve affrontare sfide significative. Le scelte che i produttori faranno ora determineranno il futuro del gelato artigianale in Italia. Gli artigiani del gelato dovranno bilanciare qualità e costi, e i consumatori dovranno essere pronti a pagare per un prodotto che rispecchi realmente il lavoro e le materie prime impiegate”, conclude Maronati. Non è solo una questione di prezzo, ma anche di valore e qualità. Che tipo di gelato sceglierai la prossima volta che entrerai in gelateria?

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