Recentemente, la società di rating Fitch ha deciso di declassare Mediobanca, abbassando il suo rating da “BBB” a “BBB-” con un outlook stabile. Questa manovra è scaturita dall’acquisizione di Mediobanca da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), un’operazione che ha suscitato l’attenzione degli analisti finanziari e del mercato in generale.
La decisione di Fitch si basa sulla considerazione che il rischio di default di Mediobanca non possa essere completamente separato da quello della capogruppo MPS. Nonostante questo, al momento non ci sono indicazioni evidenti di stress finanziario severo o di un imminente default da parte della banca milanese.
Il legame tra Mediobanca e MPS
Nella sua analisi, Fitch ha deciso di allineare il rating di lungo termine e il viability rating di Mediobanca a quelli di MPS, evidenziando gli inevitabili legami di rischio derivanti dall’integrazione tra i due istituti. Ciò implica che le performance di Mediobanca siano ora influenzate dalla salute finanziaria del gruppo senese.
Reazione di Mediobanca
Di fronte a questa valutazione, la banca di Piazzetta Cuccia ha espresso il proprio dissenso, sostenendo che il declassamento non rifletta il reale merito creditizio di Mediobanca. Secondo la banca, il suo profilo sarebbe rimasto sostanzialmente invariato rispetto al periodo antecedente all’offerta di acquisizione da parte di MPS. Mediobanca ritiene quindi che il downgrade derivi più da una percezione di mercato legata al gruppo di controllo piuttosto che da effettive criticità nella sua solidità.
Le prospettive future di Mediobanca
Anche un’altra agenzia di rating, Standard & Poor’s, ha avviato una revisione del merito di credito di Mediobanca, aprendo così la porta a un possibile ulteriore declassamento in futuro. Questo scenario ha creato un clima di attesa nel mercato, dove gli investitori si interrogano sulle possibili mosse delle agenzie di rating.
Le dichiarazioni della leadership di MPS
In merito alla situazione, il presidente di MPS, Luigi Maione, ha ribadito la solidità dell’operazione di integrazione e ha rinviato ogni decisione riguardante un potenziale delisting di Mediobanca al nuovo consiglio di amministrazione. Questo sarà presieduto da Vittorio Grilli, con Alessandro Melzi d’Eril come CEO, a partire dal 28 ottobre, data che segnerà un cambiamento significativo nella governance della banca.
La recente revisione del rating di Mediobanca da parte di Fitch e le azioni di Standard & Poor’s pongono interrogativi sul futuro della banca, specialmente in relazione al suo legame con MPS. La risposta di Mediobanca e le scelte strategiche del nuovo consiglio di amministrazione saranno fondamentali per determinare la direzione futura della banca milanese.