Al termine di una disamina storica sui fenomeni di espansione del debito pubblico nel secolo scorso, il rapporto del Fondo monetario conclude che da tutto ciò “la prima lezione che se ne trae è che gli sforzi di risanamento di bilancio devono essere integrati da misure a sostegno della crescita strutturale, con condizioni monetarie che devono essere il più favorevoli possibile”.
Per il Fondo, una ulteriore lezione riguarda il fatto che i piani di consolidamento dei bilanci pubblici devono essere accompagnati da riforme strutturali e durature, non da misure di breve respiro.
”Belgio e Canada in ultima analisi – spiega il rapporto – hanno avuto molto più successo dell’Italia nella riduzione del debito. La differenza fondamentale tra questi casi sta nel peso relativo posto sui miglioramenti strutturali rispetto a sforzi temporanei”.
Comunque, conclude il Fondo, ”mentre è necessario essere realistici quando si tratta di attese di sviluppo future degli obiettivi di debito in un contesto globale di crescita relativamente debole, il caso dell’Italia negli anni ’90 dimostra che è possibile ridurre il debito anche senza una forte crescita”.
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