Nella giornata di oggi, la Borsa di Milano ha mostrato segni di cautela, chiudendo in ribasso dello 0,09% a quota 43.202. Questo andamento si verifica dopo che la Banca Centrale Europea ha annunciato la decisione di mantenere i tassi d’interesse fermi al 2% per il terzo incontro consecutivo. Nel frattempo, i mercati europei e globali rimangono in attesa di sviluppi significativi, tra cui l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader cinese, Xi Jinping, che Trump ha definito un ‘grande successo’.
Analisi dei titoli in Borsa
Tra i titoli in evidenza, Campari ha registrato un notevole aumento dell’11,03%, raggiungendo i 6,04 euro per azione, grazie a risultati finanziari positivi. D’altra parte, il titolo di Stellantis ha subito un forte calo, chiudendo con un ribasso dell’8,88%. Questa flessione è avvenuta nonostante la casa automobilistica abbia riportato ricavi in crescita per il terzo trimestre del 2025, toccando 37,2 miliardi di euro, un incremento del 13% rispetto all’anno precedente, sostenuto da buone performance in Nord America e in altre regioni.
Performance di altri titoli chiave
Oltre a Campari, anche Tenaris e Tim hanno registrato un’ottima performance, con rialzi rispettivamente del 4,85% e 4,81%. Al contrario, Prysmian ha subito un calo del 4%, mentre tra i titoli industriali, Leonardo ha chiuso con un ribasso dell’1,29%. Nel settore energetico, Enel ha guadagnato lo 0,76%, mentre Eni ha segnato una diminuzione dello 0,53%.
Il contesto economico globale
Nel mercato obbligazionario, lo spread tra i Btp decennali e i corrispondenti Bund tedeschi si è mantenuto stabile a 76 punti base. Il rendimento è sceso al 3,39%, un dato che riflette un contesto di stabilità. Tuttavia, gli investitori rimangono vigili sulle prossime mosse delle banche centrali, che potrebbero influenzare ulteriormente il mercato.
Fluttuazioni valutarie
Dal punto di vista valutario, l’euro ha chiuso in calo, scendendo sotto la soglia di 1,16 dollari. Il cambio finale si attesta a 1,1564 dollari, con un decremento dello 0,3%. Anche lo yen giapponese ha mostrato segni di debolezza, a seguito della decisione della Banca del Giappone di mantenere i tassi invariati. In questo contesto, il cambio dollaro/yen è salito a 154,18, con un incremento dell’1%.
Prospettive per i mercati asiatici
Nell’area Asia-Pacifico, le aperture di mercato sono state miste, con gli investitori in attesa della riunione della Fed e dell’incontro tra Trump e Xi. Tokyo ha aperto con un andamento debole, mentre Shanghai e Shenzhen hanno registrato lievi cali. Al contrario, Hong Kong ha visto un inizio positivo, sostenuto dal settore bancario.
Le aspettative per la riunione della Fed si concentrano su un possibile taglio dei tassi di 25 punti base, il quale potrebbe influenzare i mercati globali. Ciò potrebbe determinare un dollaro più debole e un aumento dell’attrattiva dell’oro, il quale ha superato i 4.000 dollari l’oncia, riflettendo la sua funzione di bene rifugio.
