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MPS e Mediobanca: chi guiderà la transizione nel wealth management?

Il panorama bancario italiano sta vivendo un periodo di cambiamenti significativi, in particolare nella divisione dedicata al wealth management. MPS è alla ricerca di un nuovo leader per guidare la sua divisione di risparmio gestito, mentre Mediobanca si prepara a una possibile evoluzione della sua governance. La posizione di leadership è cruciale in questo contesto, e le scelte fatte ora avranno ripercussioni a lungo termine.

Chi guiderà MPS nel wealth management?

Il banchiere che assumerà la guida della divisione di risparmio gestito di MPS deve possedere competenze solide nel settore e una capacità di comunicazione efficace. Tuttavia, non è necessario che sia una figura di punta, poiché Luigi Lovaglio continuerà a mantenere un ruolo di supervisione. La ricerca del successore di Alberto Nagel è un tema caldo, ma i nomi sono ancora avvolti nel mistero.

Vittorio Grilli emerge come uno dei candidati ideali per la presidenza, sebbene il suo attuale legame con JpMorgan possa rappresentare un ostacolo. D’altro canto, Mario Micillo, attuale CEO di IMI, potrebbe essere una scelta plausibile, data la sua esperienza nel settore dell’investment banking.

Le prospettive di MPS e Mediobanca

Attualmente, MPS detiene il 38,5% di Mediobanca e ci sono previsioni secondo cui, entro il termine dell’offerta fissato per lunedì 8, potrebbe superare la soglia del 50%. Questo traguardo garantirà una maggioranza assoluta e consentirà di ottenere vantaggi fiscali significativi, compensando l’offerta cash di 750 milioni di euro recentemente approvata.

Luigi Lovaglio sembra ottimista e convinto che la sua idea, inizialmente considerata azzardata, stia per concretizzarsi. Le voci da Siena indicano che la sua riconferma nel prossimo consiglio di amministrazione sia quasi certa, con la maggior parte dei partecipanti all’Opas che sostiene la sua visione strategica.

Le incertezze legali e le manovre di mercato

Un fattore di preoccupazione rimane la Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo per verificare eventuali collusioni tra gli azionisti risalenti a novembre dell’anno scorso. Questa situazione ha suscitato apprensioni a Siena, e l’eventuale decisione della Procura dovrà arrivare entro lunedì 8 settembre, data limite per l’operazione.

Fonti attendibili indicano che le recenti manovre di Anima e BancoBPM erano prevedibili e prive di contestazioni. Tuttavia, le azioni di Delfin e Caltagirone hanno sollevato interrogativi, essendo avvenute nel mercato e non durante l’operazione governativa.

La situazione attuale implica che, se MPS e Mediobanca proseguono con successo nella loro integrazione, sarà cruciale mantenere gli equilibri interni di Piazzetta Cuccia. Sebbene ci possano essere movimenti di personale, sarà fondamentale per i nuovi arrivati attrarre i talenti migliori a restare. A Siena, l’atmosfera è carica di ottimismo e aspettative, e ci si interroga se queste previsioni si avvereranno.

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