Nel2026, l’Italia si prepara a una riforma strutturale delle pensioni, con un focus particolare suOpzione donna. Questa misura, attesa da molte lavoratrici, potrebbe permettere l’uscita dal mondo del lavoro a58 anni, con un assegno calcolato interamente sulla base dei contributi versati. Si analizzano le attese e le prospettive per i prossimi anni.
Opzione donna: il passato e le nuove prospettive
In passato,Opzione donnaconsentiva di andare in pensione dopo aver accumulato35 anni di contributie raggiunto l’età di58 anni, mentre le lavoratrici autonome dovevano attendere un ulteriore anno. Tuttavia, le norme si sono inasprite nel tempo, limitando l’accesso solo a specifiche categorie di donne, in particolare quelle con un’età compresa tra i59 e 61 annie in base al numero di figli. Questa versione è attualmente accessibile solo a coloro che soddisfano i requisiti entro il31 dicembre 2024.
Secondo le ultime indiscrezioni, nel2026non solo l’attuale versione diOpzione donnanon verrà eliminata, ma potrebbe anche essere ampliata. Si specula che si tornerà ai requisiti originari, che permetterebbero l’uscita dal lavoro a58 anniper le dipendenti e a59 anniper le autonome. Un’altra proposta, sebbene meno probabile, suggerisce l’introduzione di un sistema mistocontributivo-retributivo.
Altre misure pensionistiche in arrivo
Oltre aOpzione donna, il2026dovrebbe portare anche l’eliminazione diQuota 103, sostituita da altre misure previdenziali. È certo ilcongelamento dell’età pensionabilein relazione alla speranza di vita, come stabilito dall’Istat, previsto per il2027. Inoltre, si fa sempre più concreta l’ipotesi di introdurre una pensione universalmente accessibile a64 anni, con un minimo di25 anni di contributi, che potrebbero essere raggiunti anche attraverso l’utilizzo delTFR.
Queste modifiche potrebbero rappresentare un cambiamento significativo per molte lavoratrici che attendono da tempo un adeguamento delle norme pensionistiche. La riforma, se attuata, non solo aumenterebbe le opportunità di pensionamento anticipato, ma potrebbe anche garantire una maggiore equità nel sistema previdenziale italiano.
Conclusioni e aspettative future
Le riforme previste per il2026potrebbero avere un impatto duraturo sulla vita di milioni di lavoratrici italiane. Con l’attesa modifica diOpzione donnae l’introduzione di nuove misure previdenziali, il governo si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire un sistema pensionistico equo e sostenibile per tutti. Sarà fondamentale monitorare da vicino gli sviluppi e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi.