Le previsioni sui ricavi di Poste Italiane per il secondo trimestre del 2025 si presentano con un tono decisamente ottimista. Si prevede un incremento rispetto al primo trimestre, che ha già mostrato un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. L’attesa cresce in vista della comunicazione dei risultati finanziari, prevista per il 22 luglio, un appuntamento che promette di confermare le aspettative del mercato. Ma quali saranno i numeri reali?
Previsioni sui ricavi e performance attesa
Stando alle analisi più recenti, i ricavi trimestrali di Poste Italiane potrebbero toccare i 3,21 miliardi di euro. Gli esperti stimano un range che va dai 3,18 ai 3,25 miliardi. Ma dove risiederà il vero motore di questo successo? I servizi finanziari si profilano come la principale fonte di guadagno, con previsioni che parlano di ricavi pari a 1,388 miliardi di euro. Sorprendenti anche i numeri relativi ai servizi di distribuzione di posta e pacchi, che si attestano intorno ai 968 milioni, mentre Postepay dovrebbe generare circa 406 milioni e i servizi assicurativi 444 milioni.
Non finisce qui: il risultato operativo adjusted è previsto intorno ai 790 milioni di euro, con un margine di profitto del 24,6%. L’utile netto, poi, potrebbe raggiungere i 540 milioni, con limiti compresi tra 520 e 577 milioni. Impressionante, vero?
Proiezioni per l’intero anno
Se volgiamo lo sguardo all’intero anno, le proiezioni diventano ancora più interessanti. Gli analisti prevedono che Poste Italiane possa generare ricavi prossimi ai 13 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 12,6 miliardi del 2024, con un incremento del 5% rispetto al 2023. E l’utile netto? Si stima attorno ai 2,239 miliardi, un aumento significativo rispetto ai 2 miliardi dell’anno precedente.
Questi dati indicano un trend positivo per l’azienda, che continua a diversificare le proprie fonti di guadagno e a espandere i propri servizi sul mercato. Ma come si posizionerà Poste in un contesto così dinamico?
Acquisizione della quota di Tim e impatti sul mercato
Un tema caldo è sicuramente l’approvazione dell’Antitrust per l’acquisizione da parte di Poste Italiane della quota del 24,81% di Tim. Attualmente, Poste non ha ricevuto richieste di ulteriore documentazione, il che rende incerta la tempistica per il via libera necessario. Il CEO di Tim, Pietro Labriola, ha messo in evidenza che il valore delle sinergie sui servizi potrebbe arrivare fino a 1,5 miliardi, grazie alla vasta rete di uffici postali di Poste, che conta circa 12.000 punti in tutta Italia.
Questa situazione ricorda momenti precedenti, come quando Poste ha lanciato servizi di vendita di energia o, nel 2015, ha iniziato a operare come gestore virtuale di telefonia mobile. In entrambi i casi, l’Antitrust ha consentito l’accesso agli uffici postali, ma i gestori di telefonia non hanno sfruttato appieno questa opportunità. E tu, cosa ne pensi? Sarà questa la volta buona per Poste di capitalizzare su queste sinergie?