Il panorama delle criptovalute in Italia sta subendo un significativo cambiamento grazie a una nuova proposta di legge fiscale. La bozza della legge di Bilancio per il 2026 introduce una tassazione ridotta sulle plusvalenze generate da specifici token di moneta elettronica, in particolare le stablecoin collegate all’euro.
Questa riforma rappresenta un passo importante verso una maggiore regolamentazione del mercato delle cripto-attività, cercando di allinearsi con le tendenze globali e di garantire una maggiore sicurezza agli investitori.
I dettagli sulla nuova aliquota fiscale
Secondo l’articolo 13 della bozza di legge, l’aliquota per le plusvalenze derivanti da electronic money tokens sarà fissata al 26%, rispetto al precedente 33% previsto per il 2025. Questa misura mira a incentivare l’uso delle stablecoin, che sono ancorate a valute fiat e sostenute da riserve equivalenti.
Stabilità e regolamentazione delle stablecoin
Le stablecoin, come quelle che saranno soggette alla nuova aliquota, si trovano in un contesto di crescente interesse. Attualmente, in Italia non ci sono emittenti nazionali autorizzati a offrire stablecoin collegate all’euro, ma un gruppo di banche europee, tra cui UniCredit e Banca Sella, ha annunciato di voler introdurre una propria stablecoin entro la metà del 2026.
Il governo ha anche previsto la creazione di un Tavolo permanente di controllo per le criptovalute, che coinvolgerà vari enti, tra cui il Ministero dell’Economia e la Banca d’Italia, con l’obiettivo di monitorare l’andamento del mercato e garantire la compliance.
L’impatto della riforma fiscale
Nonostante la riforma fiscale possa sembrare un passo positivo, l’effetto reale sulle finanze pubbliche potrebbe essere limitato. Attualmente, il mercato delle stablecoin in euro è piuttosto esiguo, con una valutazione di circa 620 milioni di dollari secondo dati recenti, e dominato da operatori esteri. Tuttavia, la nuova normativa stabilisce un precedente importante, differenziando il trattamento fiscale a seconda del tipo di cripto-attività.
Rischi e opportunità nel mercato delle cripto
Questa nuova classificazione potrebbe portare a un futuro in cui le criptovalute saranno tassate in base alla loro stabilità e tracciabilità. In tal modo, l’Italia potrebbe diventare un polo di attrazione per gli investitori, ma è fondamentale garantire che ci sia un quadro normativo chiaro e robusto che protegga gli utenti.
Con la crescente integrazione delle criptovalute nei mercati finanziari tradizionali, il governo italiano dovrà affrontare la sfida di stabilire un equilibrio tra innovazione e sicurezza. L’adozione delle normative fiscali sulle criptovalute dovrà quindi essere accompagnata da un adeguato supporto legislativo per garantire un ambiente favorevole agli investitori.