Nel mese di settembre, l’indice di clima economico IFO ha registrato un calo, scendendo a 87,7 rispetto all’88,9 di agosto. Questo rappresenta una diminuzione di 1,2 punti, leggermente superiore alla media storica mensile di 1,1 punti. Questo calo segna la fine di un trend positivo durato otto mesi, durante il quale l’indice era salito da 84,8 registrato nel dicembre 2024. Il settore più colpito da questa diminuzione sembra essere quello dei servizi, in particolare nel trasporto e nella logistica.
Al contrario, il settore industriale ha mantenuto una posizione stabile, mostrando segnali più positivi rispetto alla fine del 2024. Le attività correnti nell’industria e le prospettive future sono migliorate di circa dieci punti. Questo suggerisce che, mentre i servizi stanno affrontando difficoltà, l’industria manifatturiera non sta subendo lo stesso livello di crisi.
Analisi settoriale del calo
Il recente calo dell’indice IFO può essere ampiamente attribuito al settore dei servizi, dove sono state riscontrate sfide significative. In particolare, i settori del trasporto e della logistica hanno avvertito l’impatto di questo cambiamento. In modo interessante, una prospettiva contraria è fornita dall’indagine PMI, che ha riportato un notevole aumento del suo indice composito, passando da 50,5 in agosto a 52,4 in settembre. Questo cambiamento indica che i miglioramenti nei servizi hanno più che compensato eventuali flessioni nel settore industriale.
Resilienza manifatturiera
Da inizio 2025, le indagini hanno indicato una notevole ripresa nel settore manifatturiero. Questa ripresa è stata accompagnata da un aumento nell’utilizzo della capacità produttiva, il che è di buon auspicio per le performance economiche complessive. Anche il settore del commercio all’ingrosso ha mostrato segni di miglioramento, sebbene in misura minore, mentre il settore delle costruzioni non ha ancora dimostrato una chiara traiettoria di crescita. All’interno del dominio industriale, aree specifiche come le attrezzature elettriche ed elettroniche, i prodotti farmaceutici, i tessuti e le attrezzature di trasporto (esclusi gli autoveicoli) hanno riportato sviluppi positivi.
Tendenze emergenti e prospettive future
Nonostante le sfide in corso, l’indagine IFO indica che ora otto dei ventuno sottosettori industriali si trovano in una posizione favorevole, con sei classificati come in ‘ripresa’ e due in ‘espansione’. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto ai soli tre sottosettori favorevoli notati alla fine del 2024, suggerendo che la tendenza al recupero sta continuando, sebbene in scala limitata.
Proiezioni di crescita economica
Guardando al futuro, si prevede che la crescita economica tedesca rimanga modesta nel terzo trimestre, con proiezioni che stimano un aumento di solo lo 0,1% rispetto al trimestre precedente. Le misure di supporto agli investimenti recentemente approvate dal Bundestag dovrebbero contribuire alla crescita a partire dal quarto trimestre, con un incremento previsto dello 0,3% trimestre su trimestre. Impatti più sostanziali potrebbero farsi sentire nel 2026, con un tasso di crescita medio atteso dell’1,4% per l’anno.
Il calo dell’indice IFO riflette un momento di difficoltà nel clima economico tedesco, ma la forza sottostante nel settore manifatturiero e le potenzialità di recupero in vari settori suggeriscono un panorama economico complesso ma promettente. L’equilibrio tra servizi e industria continuerà a influenzare le prospettive mentre si entra nella parte finale dell’anno.