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Bce:i tassi rimangono invariati

La Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse che, pertanto, rimangono fissi al valore dell’1% per quanto concerne quello principale, allo 0,25% per quello relativo ai depositi e all’1,75% per quello marginale.

Il costo del denaro nell’area UE rimane così ai limiti storici, almeno da dieci anni a questa parte, e il motivo si rintraccia nella volontà dei governatori europei di far decollare prima la ripresa economica per poi adeguare i tassi.
Rimane, dunque, stabile all’1% anche il differenziale applicato con il tasso USA, visto che la Federal Reserve ha deciso di azzerare il tasso sul Fed Funds, fissando un range compreso tra 0 e 0,25%.
Parere positivo ha espresso il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ha definito appropriati i tassi d’interesse, sottolineando che segnali di crescita ci sono ma che non è ancora giunto il momento di attuare una “exit strategy” dalle misure straordinarie di sostegno al credito intraprese contro la crisi.

L’Istituto di Francoforte ha quindi migliorato le previsioni trimestrali sulla crescita del prodotto interno lordo di Eurolandia. Per il 2009 ci si aspetta ora un tasso negativo al 4,4% (era al 5,1%) nell’ipotesi peggiore, mentre nel 2010 potrebbe crescere fino allo 0,9%, mezzo punto in piu’.
Buoni anche i dati sull’inflazione che a dicembre potrebbe salire allo 0,6%, mentre più positive sembrano essere le previsioni per il 2010 quando potrebbe toccare l’1,6% (contro l’1,4% di giugno). Insomma , sembra scongiurato il pericolo che Eurolandia possa cadere in una spirale deflazionistica.

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