Nuovo primato negativo per l’Italia.
Stando ad una ricerca di Eurostat, il nostro paese è risultato quello con il maggior carico fiscale sul lavoro, sorpassando di gran lunga paesi come il Belgio e la Svezia. Ad aggravare la situazione nel nostro paese c’è poi il fatto che lo Stato non offre alcun tipo di supporto o di assistenza ai propri cittadini in difficoltà, come avviene invece in buona parte degli altri paesi europei.
Secondo Eustat le tasse e i contributi sociali rappresentano nel nostro paese ben il 44% del costo del lavoro, contro il 42,3% della Svezia e del Belgio.
Non va tutto così male, tuttavia, visto che l’istituto di ricerca europeo ha anche fatto notare come in Italia l’aliquota massima applicata alle dichiarazioni delle persone fisiche sia scesa di un punto percentuale, passando dal 45,9% al 44,9%. Più consistente la riduzione dell’imposizione fiscale per i redditi delle imprese che è calata di ben 10 punti percentuali, passando dal 41,3% del 2000 al 31,4% di quest’anno.
Ciò significa che le imprese incassano di più mentre i dipendenti vengono strozzati e non ricevono nulla in cambio, visto che l’Italia è tra gli ultimissimi posti per capacità di sostituire con aiuti pubblici la mancanza di un reddito da lavoro.
I lavoratori e i pensionati calcola Agostino Megale, della segreteria confederale Cgil, “portano nelle casse dello Stato quasi il 90% del gettito Irpef ed è dal 1993 che la tassazione media effettiva dei redditi da lavoro dipendente in Europa è pari al 16,8% e in Italia al 19,6%. Non a caso le retribuzioni nette negli ultimi 15 anni sono cresciute circa 4 punti in meno delle lorde e nelle buste paga risultano 6.738 euro cumulati di perdita di potere d’acquisto per i lavoratori dipendenti che ha trattenuto il fisco”.
Così il fisco più che togliere ai ricchi per ridistribuire a tutti, toglie ai soliti per non distribuire niente. E intanto l’evasione taglia le gambe a qualsiasi proposito. Megale infatti ricorda che “in Italia circa 3 milioni di persone evadono in proporzione più del 60% di quello che pagano regolarmente lavoratori dipendenti e pensionati. Si tratta di più di 100 miliardi all’anno persi dallo Stato, e quindi a tutti i cittadini onesti che non aiutano di certo una finanza, anche locale, già in difficoltà e che, invece, potrebbero essere utilizzati por fronteggiare la grave crisi in corso”
www.finanzaoggi.it Draghi:bisogna abbassare le tasse