Il panorama economico contemporaneo presenta un paradosso sorprendente: mentre i colossi del web come Amazon e Apple continuano a generare profitti straordinari, le compagnie di telecomunicazioni italiane assistono a un significativo calo dei loro ricavi.
Secondo un rapporto dettagliato di Mediobanca, dal 2010 le aziende del settore tlc hanno perso oltre 14 miliardi di euro, un dato che solleva interrogativi sulle dinamiche del mercato.
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Il crollo del fatturato delle telecomunicazioni
Un aspetto cruciale da considerare è la continua contrazione delle tariffe nel settore. Attualmente, in Italia, il costo medio mensile per i servizi mobili si aggira tra i 10 e i 12 euro, comprensivo di chiamate e dati illimitati. Questa politica di prezzi aggressivi ha portato a una diminuzione dei ricavi per le aziende che forniscono questi servizi, mentre i consumatori beneficiano di tariffe sempre più competitive.
Investimenti necessari per la qualità del servizio
Le società di telecomunicazioni sono costrette a effettuare investimenti costanti per mantenere un livello di servizio adeguato. Ciò riguarda sia le reti fisse che quelle mobili. Per questo motivo, i dirigenti delle principali compagnie europee di telecomunicazioni si recano frequentemente a Bruxelles per richiedere supporto finanziario ai giganti del web, come Google. Questi ultimi, infatti, traggono grande beneficio dall’efficienza e dalla rapidità delle reti di telecomunicazione. Tuttavia, le richieste di aiuto non hanno prodotto i risultati sperati, poiché i colossi digitali non mostrano propensione a contribuire in modo significativo al finanziamento delle infrastrutture delle telecomunicazioni.
Confronto tra i fatturati dei giganti del web e delle telecomunicazioni
Un confronto significativo emerge dai dati di fatturato, Google ha registrato un fatturato di 350 miliardi di dollari. Al contrario, AT&T, uno dei principali fornitori di telecomunicazioni statunitensi, ha raggiunto un fatturato di 122 miliardi di dollari. In Europa, il leader del settore è Deutsche Telekom, con circa 110 miliardi di euro, seguita da Orange, che fattura circa 40 miliardi di euro.
I dati delle telecomunicazioni italiane
, il mercato delle telecomunicazioni in Italia presenta risultati significativi. TIM ha dichiarato ricavi di circa 10 miliardi di euro, cifra che sale a 14 miliardi se si considerano le operazioni in Brasile. Altri attori del settore, come Vodafone e Wind Tre, hanno registrato fatturati di 4,9 miliardi e 4 miliardi rispettivamente. Fastweb ha chiuso con 2,8 miliardi, mentre Iliad ha raggiunto 1,2 miliardi. Le società che gestiscono le reti, come Fibercop e Open Fiber, hanno fatturati di 2,6 miliardi e 675 milioni, risultati che appaiono irrisori se paragonati ai guadagni dei giganti del web.
Il futuro delle telecomunicazioni
Secondo il rapporto di Mediobanca, escludendo le aziende minori, Fastweb è stata l’unica compagnia a registrare una crescita significativa del 21,7% nel periodo compreso tra il e il . La fusione con Vodafone Italia dovrebbe portare a ricavi complessivi di 7,4 miliardi di euro, con sinergie stimate in 600 milioni all’anno entro il 2029, grazie principalmente alla riduzione dei costi operativi.
Necessità di consolidamento nel settore
Questa unione riduce il numero di operatori infrastrutturati in Italia da cinque a quattro. Si tratta di un numero ancora elevato rispetto ad altri mercati, considerando che in Europa operano 34 fornitori di servizi mobili infrastrutturati, contro solo tre negli Stati Uniti e quattro in Cina. Mediobanca sottolinea quindi la necessità di ulteriori processi di consolidamento nel settore per sostenere investimenti a lungo termine e recuperare la redditività perduta.

