Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha riaperto ufficialmente la guerra commerciale con l’Unione Europea.
Con un annuncio che ha fatto scalpore, ha comunicato l’imposizione di dazi del 30% su tutti i beni europei a partire dal 1° agosto 2025. Questa mossa, rivelata in una lettera ufficiale all’Unione Europea, rappresenta un’escalation significativa delle tensioni già in atto dal 12 marzo, quando l’amministrazione americana aveva reintrodotto dazi del 25% su acciaio e alluminio provenienti dall’Europa. Ma cosa comporta tutto questo? È un passo verso la protezione dei mercati americani o un ulteriore aggravamento di una situazione già complessa?
Le risposte di Bruxelles
La risposta dell’Unione Europea non si è fatta attendere. Bruxelles ha già messo in campo un pacchetto di misure in tre fasi, del valore complessivo di quasi 21 miliardi di euro, per colpire prodotti simbolo del Made in USA, come le motociclette Harley-Davidson, i jeans Levi’s e articoli per la cura della persona. La prima fase, da 3,9 miliardi di euro, è stata congelata fino al 14 luglio, ma la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha confermato che la sospensione sarà prorogata per evitare un’escalation immediata e per dare spazio alle negoziazioni. Sarà interessante vedere se queste trattative porteranno a soluzioni concrete.
La seconda e terza fase del pacchetto, del valore rispettivo di 13,5 e 3,5 miliardi di euro, sono mirate a colpire esportazioni statunitensi strategiche, come carne, pollame, legname e cosmetici. Queste misure non sono solo una risposta, ma sono progettate per esercitare pressione sull’economia americana senza compromettere l’equilibrio commerciale europeo. Ma davvero Bruxelles riuscirà a mantenere un equilibrio in questa guerra commerciale?
Strategie di contromisura europee
In risposta ai dazi “universali” del 10% annunciati dalla Casa Bianca, l’Unione Europea sta preparando un secondo pacchetto di contro-dazi da 72 miliardi di euro. Questo pacchetto include beni agroalimentari e industriali di alta fascia, come il bourbon del Kentucky e le aragoste del Maine, con l’obiettivo di colpire settori economici ad alta visibilità negli Stati Uniti. È chiaro che la strategia europea punta a colpire dove fa male di più.
Bruxelles sembra seguire una strategia a due binari: da un lato, la diplomazia; dall’altro, la fermezza. L’Unione Europea è pronta a difendere i propri interessi in un clima di minacce reciproche, con contromisure già pronte. Tra gli strumenti a disposizione ci sono misure contro le Big Tech americane e l’implementazione di regolamenti come il Digital Services Act, che prevede sanzioni severe per le aziende che non rispettano le normative europee. Questa è una mossa audace, non credi?
Il meccanismo anti-coercizione
Un ulteriore elemento di tensione è rappresentato dal meccanismo anti-coercizione, uno strumento potente adottato dall’Unione Europea per rispondere a pressioni economiche esterne. Questo meccanismo permette a Bruxelles di reagire con dazi mirati, restrizioni su investimenti e servizi, ed esclusione da appalti pubblici, in risposta a coercizioni provenienti da paesi terzi. Insomma, l’Europa non sta a guardare.
Con l’annuncio della nuova tariffa del 30%, Trump ha lanciato un chiaro messaggio: eventuali ritorsioni da parte dell’UE comporterebbero un ulteriore aumento della tassa. “Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l’importo sarà aggiunto al 30% già previsto”, è l’ultimatum lanciato dal presidente americano. Il confronto si fa sempre più serrato.
La Commissione Europea, pur mantenendo un tono istituzionale, ha fatto sapere di essere pronta a reagire con tutti gli strumenti disponibili per proteggere l’economia e l’integrità del mercato unico. L’Unione Europea intende dimostrare di essere un attore globale in grado di rispondere efficacemente alle sfide commerciali, riscrivendo le regole del commercio internazionale secondo una visione di equità e autonomia strategica. E tu, cosa ne pensi? Sarà possibile trovare un punto di incontro in questo scenario complesso?