Hai già sentito parlare di ETF ma non sei sicuro di cosa siano esattamente? Molti risparmiatori, quando muovono i primi passi, considerano solo le azioni, ma esiste un’alternativa assolutamente valida: investire in ETF.
Indice dei contenuti:
Investire in borsa non significa per forza scegliere una singola azione
Con un ETF non acquisti un’unica azienda, ma un “pacchetto” che replica l’andamento di un intero indice o mercato. Significa che, con un solo strumento, puoi avere in portafoglio centinaia o migliaia di titoli, dal mercato globale alle principali aziende americane. Questo comporta diversificazione, costi contenuti e una gestione del rischio più equilibrata rispetto all’acquisto di singole azioni.
Immagina la differenza tra comprare una mela e acquistare un intero cesto di frutta. Con una sola mela (un’azione) dipendi interamente dal suo stato: se è marcia, perdi tutto. Con un cesto (un ETF), invece, anche se qualche frutto non è perfetto, gli altri compensano.
Ecco perché sempre più persone tra i 20 e i 55 anni scelgono di investire in ETF: per costruire un portafoglio bilanciato, semplice da gestire e in linea con i propri obiettivi finanziari.
Che cos’è un ETF in parole semplici
- Un ETF (exchange traded fund) è un fondo d’investimento quotato in borsa che replica un indice di mercato, come l’S&P 500, l’indice FTSE All-World, o un paniere settoriale.
- La replica può essere fisica (ovvero il fondo acquista effettivamente i titoli dell’indice) oppure sintetica (uso di derivati o swap per ottenere lo stesso rendimento dell’indice).
- Si compra e si vende come un’azione: durante gli orari di negoziazione, il prezzo dell’ETF varia e puoi entrare o uscire in qualsiasi momento.
- Gestione passiva, ovvero costi generalmente bassi rispetto ai fondi attivi, perché il gestore non cerca di battere il mercato, ma solo di seguirlo.
Per approfondire, puoi consultare gli ETF sul Conto Titoli Moneyfarm che rappresentano un punto di riferimento chiaro ed accessibile per chi vuole avvicinarsi a questo tipo di investimento.
Come funziona nel concreto
Gli ETF funzionano in modo semplice ma con alcuni aspetti tecnici che è opportuno conoscere. Innanzitutto, il meccanismo di replica: in alcuni casi l’ETF acquista realmente i titoli che compongono l’indice (replica fisica), in altri utilizza strumenti derivati per riprodurne l’andamento (replica sintetica). La prima modalità è più intuitiva, mentre la seconda comporta un rischio di controparte, pur offrendo talvolta maggiore efficienza. Un altro elemento chiave è il costo TER (Total Expense Ratio), cioè la spesa annua di gestione che include le commissioni operative del fondo. Si tratta di costi generalmente molto bassi, spesso inferiori allo 0,30% per gli ETF azionari, e questo è uno dei motivi per cui sono apprezzati da chi vuole investire in ETF.
A differenza dei fondi tradizionali, gli ETF garantiscono liquidità giornaliera: possono essere acquistati e venduti in borsa in qualsiasi momento della giornata, come se fossero normali azioni, con prezzi che si aggiornano costantemente. Infine, la possibilità di comprare anche una sola quota rende l’investimento accessibile a tutti. Non serve avere grandi capitali: basta iniziare con piccole somme e, grazie alla diversificazione automatica, si può costruire un portafoglio bilanciato passo dopo passo.
Riassumendo, gli ETF presentano diversi vantaggi:
- garantiscono una diversificazione automatica, perché includono molti titoli in un unico strumento;
- hanno un costo TER ridotto rispetto ai fondi tradizionali;
- la gestione passiva riduce gli errori legati al tempismo di acquisto e vendita;
- offrono accesso immediato a mercati globali;
- risultano meno impegnativi per chi non vuole seguire ogni singolo titolo.
Gli svantaggi principali degli ETF sono:
- rendimenti potenzialmente inferiori rispetto a chi sceglie azioni vincenti;
- negli ETF a replica sintetica può esserci un rischio di controparte;
- esistono spese accessorie come spread, costi di negoziazione o cambio valuta;
- c’è un minor controllo sulle singole società incluse nell’indice.
Le azioni, invece, hanno come punti di forza:
- un potenziale di rialzo elevato se la società cresce molto;
- il controllo diretto su dove investire;
- la possibilità di ottenere dividendi e plusvalenze significative.
I principali svantaggi delle azioni sono:
- un rischio specifico alto, perché tutto dipende dall’andamento di una singola società;
- la necessità di investire somme più consistenti per diversificare bene;
- costi di compravendita e commissioni spesso maggiori;
- un maggiore impegno nella selezione e nella gestione attiva del portafoglio.
Cinque differenze chiave: ETF vs azioni
- diversificazione
- un ETF contiene decine o migliaia di titoli diversi, spesso in mercati o settori vari; in pratica è come avere “un cesto di frutta” invece di una mela sola;
- con le azioni possiedi solo una società: se va male quella, perdi molto; se va bene, guadagni, ma il rischio specifico è elevato.
- rischio specifico
- rischio specifico = rischio legato ad una singola azienda (fallimento, scandalo, cattiva gestione). Un ETF riduce molto questo rischio perché il cattivo risultato di alcuni titoli è mitigato dalla performance positiva degli altri;
- con le azioni, il rischio specifico può dominare il portafoglio, se non effettui una diversificazione da solo.
- costi: TER e altri oneri
- ETF: paghi il costo TER (Total Expense Ratio) che copre gestione, deposito, licenze, distribuzione. Spesso è molto basso per gli ETF passivi;
- azioni: non c’è TER, ma ci sono commissioni di acquisto/vendita, spread, costi del broker, e per diversificare molte singole azioni, potresti pagare molte commissioni.
- strategia e obiettivi d’investimento
- ETF: sono più adatti ad orizzonti temporali di medio-lungo termine, risparmi regolari, piani di accumulo;
- azioni: sono più adatte per chi vuole puntare su una società specifica, fare trading tattico, scommettere su titoli in forte crescita.
- tassazione dei proventi
- sia per azioni che per ETF: la plusvalenza (capital gain) è tassata al 26% in Italia;
- se le azioni staccano dividendi, anch’essi tassati generalmente al 26% come redditi da capitale;
- se l’ETF è distributivo, può distribuire cedole: quelle vanno dichiarate come reddito da capitale;
- alcuni ETF investono in titoli di stato italiani o esteri “white list”, in cui una parte del reddito può godere di aliquota agevolata (12,5%) per quella componente.
Pro e contro in sintesi
ETF
Vantaggi:
* diversificazione automatica; * costo TER ridotto; * gestione passiva = meno errori da timing; * accesso a mercati globali con facilità; * spesso meno stress per chi non vuole seguire titolo per titolo.
Svantaggi:
* rendimento “super” limitato rispetto a chi sceglie azioni che decollano; * se replica sintetica, rischio controparte; * spese nascoste (spread, ordini, cambio valuta); * meno controllo su singoli titoli.
AZIONI
Vantaggi:
* potenziale di rialzo elevato per società vincenti; * controllo diretto su dove investire; * possibilità di beneficiare fortemente dei dividendi, plusvalenze nei casi giusti.
Svantaggi:
* rischio specifico alto; * bisogna investire molto per diversificare bene; * costi di compravendita, commissioni, ricerca; * stress maggiore nella selezione e nella gestione attiva.
Quando può essere meglio scegliere l’una o l’altra soluzione
La scelta tra ETF e azioni dipende soprattutto da quanto tempo si vuole dedicare agli investimenti, dal livello di rischio che si è disposti ad affrontare e dagli obiettivi che si vuole raggiungere.
Per fare un esempio pratico:
- se hai 5.000-10.000 euro, e vuoi cominciare oggi, ma non vuoi passare ore a studiare bilanci aziendali, un ETF sull’indice globale o sull’Europa può darti esposizione ampia, rischio distribuito e costi bassi;
- se invece segui con interesse una società che credi farà bene nei prossimi anni (ad esempio in campo tecnologico o green energy), e sei disposto a rischiare, potresti comprare azioni specifiche. Ma farai bene a non mettere tutto lì dentro.
Avere un approccio costruttivo nel campo degli investimenti è fondamentale: la pazienza e una visione orientata al lungo termine sono spesso gli elementi che fanno davvero la differenza, permettendo di trasformare piccoli passi costanti in risultati solidi e duraturi.