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Gazprom avverte: l’Europa potrebbe affrontare una crisi energetica

La situazione energetica in Europa diventa sempre più critica.

L’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, ha espresso preoccupazioni a margine dell’Eastern Economic Forum a Vladivostok. Miller ha avvertito che un inverno particolarmente freddo potrebbe aggravare ulteriormente le difficoltà di approvvigionamento di gas nel continente. Secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe, solo due terzi del gas prelevato dai depositi sotterranei in Europa lo scorso inverno sono stati riforniti, lasciando un divario preoccupante di quasi 19 miliardi di metri cubi. Questa situazione potrebbe portare a seri problemi se le temperature scendessero al di sotto della media.

Dichiarazioni di Alexey Miller

Miller ha dichiarato: “Si assiste a una realtà che si sta aggravando sempre di più. Se ci fosse un inverno freddo, un normale inverno freddo, sarebbe un vero problema”. Queste parole evidenziano l’urgenza della situazione e la necessità di monitorare attentamente i livelli di gas disponibili nei serbatoi europei. La dipendenza dell’Europa dalle forniture di gas russo rende la situazione ancora più delicata, con i paesi europei che devono prepararsi al peggio.

Alleanza energetica tra Russia e Cina

In un contesto già difficile, la Russia e la Cina hanno recentemente intensificato la loro cooperazione energetica. Solo pochi giorni fa, è stato firmato un memorandum giuridicamente vincolante per il gasdotto Power of Siberia 2, destinato a diventare un progetto chiave per l’industria mondiale del gas. L’accordo, siglato tra Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC), prevede una cooperazione trentennale e segna un passo avanti significativo nei legami tra Mosca e Pechino. Secondo Miller, il Power of Siberia 2 rappresenta una svolta per il settore energetico globale, creando un’importante infrastruttura che collegherà i giacimenti della Siberia orientale al nord della Cina.

Implicazioni geopolitiche del progetto

Il progetto Power of Siberia 2 non è solo un’iniziativa commerciale, ma ha anche forti implicazioni geopolitiche. Miller ha sottolineato il peso di questa alleanza, che rafforza l’asse energetico tra la Russia, principale produttore mondiale di risorse naturali, e la Cina, primo consumatore globale di energia. Con il gasdotto che attraverserà la Mongolia, la Russia mira a garantire un flusso costante di gas verso un mercato in espansione, mentre l’Europa si trova ad affrontare incertezze crescenti. Il memorandum firmato è legalmente vincolante e avvia ora la fase di definizione delle condizioni commerciali e del piano di finanziamento.

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