Novartis Italia ha lanciato un ambizioso piano di investimenti per la ricerca e lo sviluppo nel settore sanitario, con l’intenzione di destinare oltre 150 milioni di euro entro il 2028.
Di questi, ben 40 milioni saranno dedicati specificamente alla ricerca italiana, con l’obbiettivo di generare e diffondere evidenze nella pratica clinica. Ma perché è così importante? In un contesto in cui malattie cardio-renali, metaboliche, immunologiche, neuroscientifiche e oncologiche richiedono soluzioni innovative, questo investimento rappresenta un passo cruciale per il futuro della salute pubblica.
Investimenti e Collaborazioni Strategiche
Negli ultimi due anni, Novartis ha siglato oltre 30 collaborazioni strategiche, concentrandosi sulla ricerca e sviluppo in settori chiave come data-science, tecnologia e intelligenza artificiale. Questi sforzi non sono solo una mossa proattiva: mirano a migliorare i tassi di successo e ad accelerare i processi di ricerca. Entro i prossimi due anni, l’azienda prevede di ottenere risultati da 14 nuove molecole in fase di sperimentazione clinica, mentre oltre 30 nuovi farmaci sono attualmente in fase di studio. Ti sei mai chiesto quali potrebbero essere le prossime innovazioni che cambieranno la vita dei pazienti?
Il valore della ricerca è cruciale non solo per i pazienti, ma anche per il Paese, specialmente in un momento in cui l’Europa e l’Italia affrontano una preoccupante perdita di competitività. Negli ultimi cinque anni, l’Europa ha registrato un calo del 25% degli investimenti in ricerca e sviluppo, mentre la Cina ha visto un incremento del 30% nello stesso periodo. Questo scenario rappresenta un rischio significativo per i pazienti, che potrebbero non avere accesso tempestivo alle terapie più avanzate. E tu, cosa ne pensi? È giusto che l’Italia perda terreno in questo campo così cruciale?
Le Percezioni dei Giovani sulla Ricerca
Un’indagine condotta tra i giovani italiani ha rivelato che il 73,1% di loro crede fermamente che, grazie alla ricerca, sarà possibile curare malattie attualmente incurabili entro cinque anni. Tuttavia, il 70% ha espresso preoccupazioni riguardo al deterioramento della salute degli italiani, soprattutto a causa di accessi difficoltosi alla prevenzione e alle cure. Tempi di attesa più lunghi e costi maggiori sono aspetti che influenzano negativamente la percezione della salute pubblica. Ti sei mai trovato a dover aspettare troppo per una visita medica o un trattamento?
La ricerca emerge quindi come un valore fondamentale per affrontare le sfide attuali. Come sottolineato da Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, un sistema sanitario moderno deve basarsi su conoscenze scientifiche e tecnologie avanzate, promuovendo collaborazioni tra pubblico e privato. L’Italia ha tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento internazionale nella ricerca biomedica, ma è necessario continuare a investire in capitale umano e infrastrutture.
Il Futuro della Ricerca in Italia
Nel 2024, Novartis prevede di promuovere circa 200 studi clinici, coinvolgendo oltre 2.300 pazienti in più di 1.000 centri ospedalieri e universitari. Ogni anno, l’azienda investe circa 55 milioni di euro in Italia, dove operano due hub di innovazione a Ivrea, in Piemonte, e a Torre Annunziata, in Campania. Nonostante l’Italia rappresenti un’eccellenza nella ricerca, con un incremento del 35% nelle domande di brevetto farmaceutico negli ultimi cinque anni, il Paese si colloca al 18° posto in Europa per investimenti totali in ricerca. Questo è inaccettabile, non credi?
È cruciale agire ora per garantire il futuro della competitività dell’Europa e dell’Italia nel settore delle scienze della vita. Valentino Confalone, Amministratore Delegato di Novartis Italia, ha affermato che è tempo di superare gli ostacoli che ritardano l’accesso all’innovazione e limitano la crescita del settore. Un nuovo modello di gestione delle risorse sanitarie è necessario, incentrato sui percorsi di cura e sull’importanza dei dati. La collaborazione tra tutti gli attori del sistema salute è fondamentale per favorire l’emergere di nuovi modelli e competenze. E tu, sei pronto a sostenere un cambiamento così necessario per il nostro futuro?