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Le Borse europee in rosso per le nuove misure tariffarie di Trump

Le Borse europee hanno chiuso in negativo oggi, segnando un’inversione rispetto a una settimana caratterizzata da ottimismo per possibili accordi sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea.

Ma cosa è successo? La nuova decisione di Donald Trump di imporre dazi del 35% al Canada, che entreranno in vigore dal primo agosto, ha gettato un’ombra di incertezza sui mercati. Inoltre, la mancanza di un accordo definitivo con l’Unione Europea ha alimentato le preoccupazioni, portando i listini a chiudere in calo.

Chiusura dei mercati europei

Francoforte ha registrato una perdita dello 0,88%, mentre Parigi ha chiuso a -0,92%. Londra ha visto una flessione dello 0,42%, Madrid ha perso lo 0,93% e Amsterdam ha chiuso con un -0,63%. La Borsa di Milano ha subito la più pesante perdita, chiudendo a -1,11%. Questo calo è stato soprattutto influenzato dalle indiscrezioni riguardanti un’offerta di Leonardo per la divisione difesa di Iveco, che ha visto il suo titolo scendere di oltre il 6%. Ma non è tutto: il titolo di Leonardo, in contrapposizione, ha guadagnato l’1,39%.

Tra le altre aziende in difficoltà, Stellantis ha perso il 4,65%, Amplifon ha chiuso a -3,81% e Banco Bpm ha visto una flessione del 3,74%. La situazione di Banco Bpm è particolarmente delicata, con Unicredit che attende una decisione dal Tar del Lazio riguardo alla legittimità del golden power del governo sull’offerta per Bpm. L’incertezza regna sovrana, e le notizie in arrivo potrebbero cambiare rapidamente le carte in tavola.

Tensioni commerciali e impatti sui mercati

Durante la seduta, anche Wall Street ha mostrato segnali di debolezza a causa delle incertezze legate ai dazi. Trump ha dichiarato di voler imporre tariffe tra il 15 e il 20% sulla maggior parte dei paesi partner, creando un clima di nervosismo tra gli investitori. Ma quali saranno le conseguenze? Questo scenario ha avuto ripercussioni anche sui titoli di stato, con lo spread Btp-Bund che ha chiuso a 88 punti, mentre il rendimento è salito leggermente al 3,30%.

In questo contesto, il mercato dell’energia ha mostrato movimenti significativi. Il prezzo del gas è aumentato dell’1,3%, chiudendo a 35,65 euro per Megawattora sul Ttf di Amsterdam. Anche il petrolio ha registrato un aumento, con il Brent che ha chiuso a 70,44 dollari al barile (+2,61%) e il Wti a 68,65 dollari (+2,82%). Questi aumenti sono indicativi di un’inflazione crescente e delle pressioni sui costi energetici globali, un aspetto che merita di essere monitorato con attenzione.

Prospettive future e considerazioni finali

Le attuali dinamiche di mercato suggeriscono un periodo di incertezze, con il rischio che le tensioni commerciali si intensifichino ulteriormente. Gli investitori sono in attesa di notizie più concrete riguardo a un possibile accordo tra Stati Uniti e Unione Europea. La situazione resta fluida e le decisioni politiche dei prossimi giorni potrebbero avere un impatto significativo sui mercati. Quindi, è fondamentale monitorare gli sviluppi in tempo reale: come cambierà il panorama economico nei prossimi giorni? Solo il tempo potrà dircelo, ma una cosa è certa: l’attenzione deve rimanere alta.

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