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L’Ocse onferma previsioni negative sull’occupazione in Europa

Lo scorso 10 luglio l‘Ocse ha diffuso l’Employment Outlook 2012, confermando una previsione negativa sull’occupazione, nel breve e medio periodo, nei paesi Ocse.
Con una sua nota (vedi allegato), il Tuac, Comitato Consultivo Sindacale presso l’Ocse, commenta le analisi e le considerazioni contenute nel rapporto.
La negativa situazione occupazionale nei paesi più sviluppati – membri dell’Organizzazione – è ancor più pesante in Europa (e nell’Eurozona), dove 14 dei 20 paesi che fanno parte dell’Ocse vedono una previsione di ulteriore aumento della disoccupazione. In particolare, si prevede una forte perdita di posti di lavoro, da qui alla fine del 2013, in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna.

Per quanto riguarda l‘Italia, in allegato all’Outlook l’Ocse ha diffuso una breve scheda (vedi allegato), in cui, insieme ai dati relativi all’ulteriore caduta dell’occupazione e all’incremento della disoccupazione – soprattutto quella giovanile e di lunga durata – dà un giudizio positivo sulla recente “riforma” del mercato del lavoro.
Come conclude la nota del Tuac, l’Ocse continua a formulare raccomndazioni politiche a favore delle cosiddette “riforme strutturali”, in primis quelle del mercato del lavoro, senza che i suoi studi e le sue analisi siano mai in grado di dimostrare un qualche effetto positivo di queste riforme sulla quantità e la qualità dell’occupazione.

Maggiori informazioni sul rapporto:  www.oecd.org/employment/www.oecd.org/employment/

Foto http://www.corriereinformazione.it/images/stories/inoccupati.jpg

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