Il mercato immobiliare italiano sta vivendo un momento di rinascita, come evidenziato dal 1° Rapporto Nomisma 2025.
Le compravendite continuano a crescere, seppur con un aumento moderato, e i prezzi si stanno stabilizzando. Solo nel 2024, abbiamo assistito a un incremento dell’1,3% nelle compravendite residenziali, con un sorprendente balzo nel quarto trimestre (+7,6%). Ma cosa ha innescato questo trend? La ripresa delle operazioni finanziate tramite mutuo, che ha visto un incremento del 19,5% negli ultimi tre mesi dell’anno, gioca un ruolo cruciale in questa evoluzione.
Segnali di un mercato in evoluzione
Osservando il mercato attuale, emergono segnali di liquidità, come la diminuzione degli sconti durante le trattative e tempi di vendita tra i più rapidi degli ultimi dieci anni. Però, c’è una questione che non possiamo ignorare: l’offerta di immobili non riesce a soddisfare le nuove esigenze della domanda, sempre più orientata verso la qualità abitativa e i servizi correlati. In questo scenario, Milano si conferma la locomotiva del settore immobiliare italiano, sia per il comparto residenziale che per quello corporate.
Nel 2024, Milano ha attratto investimenti corporate per ben 3,7 miliardi di euro, posizionandosi tra le città più ambite dagli investitori istituzionali europei. Tuttavia, i prezzi delle abitazioni continuano a crescere, sebbene a un ritmo più contenuto rispetto al passato. L’aumento medio annuo si attesta al 3,2%, con previsioni che indicano un ulteriore incremento dei prezzi medi al metro quadro, passando dai 5.393 euro attuali a circa 5.710 euro nel 2025. Chissà come si evolverà questa tendenza nel futuro prossimo?
Dinamiche di mercato e sfide abitative
Milano presenta dinamiche particolari rispetto al resto d’Italia. Molti immobili vengono inizialmente proposti a prezzi superiori rispetto al valore di mercato, il che provoca un allungamento dei tempi di vendita. Solo dopo significative riduzioni dei prezzi le trattative si concludono positivamente. Al contrario, gli immobili presentati a prezzi in linea con il mercato si vendono rapidamente, sottolineando l’importanza di una corretta valutazione iniziale. E per quanto riguarda le locazioni? La situazione è ancora più complessa: la domanda supera nettamente l’offerta, portando a un incremento dei canoni medi, che sono cresciuti del 4,6% nell’ultimo anno.
Questa condizione pesa in modo particolare sulle fasce medie e sui giovani, rendendo sempre più difficile l’accesso a un alloggio in città. I quartieri rigenerati, come CityLife e Isola, rappresentano emblematici esempi di questa trasformazione, con prezzi delle case che nelle zone più ambite sono aumentati fino al 60% dal 2014 al 2023. Ti sei mai chiesto come vivono i giovani in queste aree?
Milano a confronto con altre metropoli europee
Il problema dell’accessibilità abitativa non è solo una questione economica, ma anche sociale. Secondo il think tank IdeeUrbane, oltre 35.000 persone hanno lasciato Milano negli ultimi anni a causa dell’impossibilità di sostenere i costi abitativi. Questo esodo coinvolge professionisti fondamentali per il funzionamento della città, come autisti, insegnanti e poliziotti. Inoltre, le proteste studentesche contro il caro-affitti sono diventate una costante, segnalando un malessere crescente tra i giovani. Ma come si confronta Milano con altre metropoli europee?
A Berlino, ad esempio, sono stati introdotti limiti agli affitti, mentre a Parigi si sono attuate regole più severe sugli affitti brevi. Milano, invece, ha registrato una crescita dei prezzi più rapida negli ultimi dieci anni, senza interventi pubblici adeguati a proteggere il diritto all’abitare. È tempo che le autorità locali prendano in considerazione queste sfide, non credi?