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Saldi, aiuti e programmi contro la crisi

La partenza ufficiale dei saldi si avrà in molte regioni italiane solo il 3 gennaio, ma già da giorni sono iniziati, magari sotto banco, i primi sconti.
Non si prevede, per questi saldi invernali, una sorta di “notte bianca”, sebbene la Confcommercio abbia già previsto che gli acquisti, soprattutto per abbigliamento ed accessori, ci saranno e che ogni famiglia spenderà in media 450 euro.
La crisi economica che l’Italia sta attraversando ha però portato le istituzioni a prevedere un programma di più ampio respiro, così da evitare che gli acquisti calmierati delle famiglie si concentrino esclusivamente sulle vendite promozionali.
E’ per questo che per tutto il 2009 si è deciso di mettere in campo un pacchetto di iniziative scontate, indirizzate soprattutto a casalinghe, giovani e anziani, così da incentivare sia i consumatori che le imprese e magari rilanciare un economia attualmente piuttosto stagnante.

A tal fine sono stati previsti non solo degli incentivi per i cittadini, così da stimolare gli acquisti, ma anche delle forme di sostegno alle imprese, tra le quali bandi per la ristrutturazione del credito indirizzati principalmente a quegli esercizi che hanno diminuito le vendite e a quei distretti commerciali che stanno per partire.
Per i giovani dai 16 ai 26 anni è stata invece prevista una card che consentirà di fare la spesa ottendendo ottimi sconti, mentre per le casalinghe la Federcasalinghe ha lanciato un’iniziativa volta ad incentivare il consumo dei cibi della nostra tradizione, ugualmente buoni e molto più economici. ù
Per tutto il 2009 continuerà poi l’offerta di prodotti fortemente scontati nei mercati comunali coperti, un progetto che mira non solo ad aiutare quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla quarta settimana, ma anche le imprese per le quali si cerca soprattutto di incentivare l’apertura di nuovi spazi.
Delle iniziative importanti che di certo potranno offrire un certo sollievo a tutte le famiglie “medio-borghesi” in difficoltà, ma non solo.
Già perchè secondo una recente indagine del mensile “World</strong>&<strong>Pleasure“, anche i cosiddetti ricchi tireranno la cinghia , facendo così calare l’acquisto di champagne di oltre il 70%, a testimonianza del fatto che la crisi nn guarda davvero in faccia a nessuno.

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