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Sanzione record per Google: 2,95 miliardi di euro per abuso di posizione dominante

La Commissione Europea ha annunciato oggi una sanzione straordinaria di 2,95 miliardi di euro nei confronti di Google per violazione delle norme antitrust.

L’agenzia ha accertato che l’azienda ha distorto la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie digitali, noto anche come adtech. Questo intervento si inserisce nel contesto di un’indagine avviata nel giugno 2021, che ha messo in luce pratiche commerciali scorrette da parte del colosso tecnologico.

Le motivazioni della sanzione

Secondo la Commissione, Google ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della pubblicità online, favorendo i propri servizi a discapito di concorrenti, inserzionisti ed editori. L’indagine ha rivelato che, a partire dal 2014, Google ha utilizzato strumenti come DoubleClick For Publishers e i servizi Google Ads e DV360 per garantire un vantaggio sleale al proprio ad exchange, AdX.

In particolare, l’analisi ha evidenziato come Google abbia manipolato il processo di selezione degli annunci e l’inserimento delle offerte pubblicitarie, creando così una situazione di monopolio che ha danneggiato l’intera catena di fornitura dell’adtech. “Google ha agito in modo da rafforzare artificialmente il ruolo di AdX”, ha dichiarato la Commissione, sottolineando l’intento di creare un vantaggio competitivo che va contro le regole del mercato.

Le conseguenze per Google e il futuro del mercato

Di fronte a queste violazioni, la Commissione ha ordinato a Google di cessare immediatamente le pratiche di auto-preferenza e di implementare misure correttive per eliminare i conflitti di interesse. L’azienda avrà 60 giorni per comunicare le azioni che intende intraprendere per conformarsi alle richieste dell’antitrust europeo. La Commissione valuterà, successivamente, l’adeguatezza delle misure proposte.

La decisione di comminare una sanzione così elevata si basa sulla gravità e sulla durata delle infrazioni, oltre al fatto che Google era già stata multata in precedenza per abusi simili. L’Unione Europea ha chiarito che la protezione della concorrenza è fondamentale per garantire un mercato equo e competitivo.

La reazione di Google

In risposta alla maxi-multa, Google ha annunciato la sua intenzione di presentare ricorso. La vicepresidente Lee-Anne Mulholland, responsabile globale per gli Affari Regolamentari, ha dichiarato che la sanzione è “ingiustificata” e che le modifiche richieste potrebbero danneggiare migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti. Google sostiene che non vi è nulla di anticoncorrenziale nel fornire servizi integrati per l’acquisto e la vendita di pubblicità e sottolinea che oggi ci sono più alternative ai suoi servizi rispetto al passato.

Il caso di Google rappresenta un importante precedente nel settore della tecnologia e della pubblicità digitale, con potenziali ripercussioni su come le aziende operano nel mercato europeo. La Commissione Europea rimane vigile e pronta ad agire per garantire che la concorrenza rimanga equa e che i diritti degli utenti siano protetti.

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