Il settore automobilistico europeo si trova a un bivio critico, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa.
Durante un incontro al Forum Ambrosetti di Cernobbio, entrambi hanno sottolineato l’urgenza di affrontare le sfide del mercato, in particolare riguardo alle politiche ambientali e alle nuove regolamentazioni.
Urgenza di un incontro con il Governo
Nel corso di un’intervista, Filosa ha annunciato un imminente incontro con il Governo per discutere questioni cruciali per il futuro dell’industria automobilistica in Italia. Ha dichiarato: “Il dialogo strategico è molto utile, ma ora è fondamentale agire con urgenza. Non c’è più tempo per ritardi”. Questa affermazione evidenzia la necessità di un intervento immediato da parte delle autorità per modificare le regolazioni su CO₂ e flessibilità, attualmente ostacolanti per il mercato.
Urso ha accolto con favore le parole di Filosa, sottolineando come la nuova governance di Stellantis abbia riportato l’attenzione sull’Italia. Ha affermato che Stellantis è ora in sintonia con le posizioni del Governo, che propone flessibilità tecnologica, non limitandosi esclusivamente all’elettrico. Il ministro è convinto che, con le giuste modifiche alle regole europee, Stellantis possa raggiungere traguardi produttivi significativi in Italia.
Il calo delle immatricolazioni e le conseguenze per l’industria
Filosa ha tracciato un quadro allarmante per il mercato dell’automotive. Prima della pandemia, l’Europa registrava 18 milioni di immatricolazioni, mentre ora il numero è sceso a meno di 15 milioni. “Tre milioni di auto in meno equivalgono al mercato italiano e spagnolo messi insieme, persi in cinque anni”, ha dichiarato. Questo calo ha ripercussioni significative non solo sulle case automobilistiche, ma anche sulla rete di fornitori e concessionari, già in difficoltà.
Particolare preoccupazione è stata espressa per i veicoli commerciali leggeri, con una previsione di perdita di 350mila unità nel 2024. Filosa ha avvertito che questa situazione potrebbe tradursi in chiusure di stabilimenti e nella perdita di 50mila posti di lavoro. Le attuali regolamentazioni impongono infatti vendite di furgoni elettrici non richiesti dal mercato, principalmente a causa dei costi di gestione elevati.
Le proposte per un futuro sostenibile
Filosa ha discusso anche la questione delle auto private, sottolineando che i target europei attuali non sono realistici e devono essere accompagnati da misure di flessibilità. Ha evidenziato l’importanza di un rinnovo del parco circolante, poiché l’età media delle vetture in Europa è di 12 anni. “Una politica di sostituzione delle auto più vecchie con modelli più nuovi e con diverse motorizzazioni porterebbe benefici maggiori alla riduzione di CO₂ rispetto alle sole nuove immatricolazioni”.
In Italia, Stellantis si impegna a seguire il Piano Italia, sostenuto da John Elkann, per rilanciare la produzione. Tra i progetti chiave ci sono il lancio della Jeep Compass a Melfi e il nuovo modello ibrido della Fiat 500 a Mirafiori. Filosa ha concluso affermando che è fondamentale un dialogo costruttivo con la Commissione Europea, ma è necessario un cambio di passo per realizzare azioni strategiche efficaci.