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Strategia OPEC, corsa al rialzo

Meno 4,2 milioni di barili.
E’ quesa la riduzione che la produzione di petrolio ha subito dallo scorso settembre, a causa dei ripetuti tagli decisi dall’OPEC, il cartello dei produttori di petrolio, con lo scopo di rialzare il prezzo del greggio, da tempo fermo sotto i 50$ al barile.
Così dopo la riduzione di settembre, meno 520mila barili, arriva quella di ieri che riduce la produzione di altri 2,2 milioni di barili al giorno.
Nonostante i tagli decisi dall’OPEC, come visto abbastanza consistenti, il prezzo del petrolio non accenna ad aumentare e ciò soprattutto a causa di una certa confusione scatenatasi intorno alla reale entità della riduzione, senza contare, poi, le ragioni di ordine tecnico, legate agli appuntamenti di fine anno.
L’obiettivo che l’OPEC intende raggiungere, ovvero quello di rilanciare il prezzo del petrolio, non appare però così semplice da realizzare. Il brusco calo del prezzo del greggio è, infatti, essenzialmente legato al crollo della domanda e alla recessione che sta interessando tutti i Paesi avanzati e che il cartello non è certamente in grado di controllare.

I dati per il 2009 prevedono comunque un incremento della flessione della domanda di greggio che dovrebbe raggiungere quota 85,7 milioni (-0,2%), rispetto a una domanda del 2008 in flessione dello 0,1% (85,8 milioni di barili).

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