Il panorama delle criptovalute è destinato a subire profondi cambiamenti nel 2026.
In particolare, si prevedono interventi significativi sia in termini di regolamentazione che di tassazione, che influenzeranno notevolmente il modo in cui gli investitori e gli operatori del settore interagiscono con i mercati digitali.
Indice dei contenuti:
Raccolta dati e trasparenza fiscale
Un primo passo verso una maggiore trasparenza avverrà con l’entrata in vigore di un nuovo sistema per la raccolta di dati relativi ai possessori di criptovalute. Questa iniziativa è frutto dell’adesione dell’Italia a un programma internazionale, il Crypto-Asset Reporting Framework, che coinvolge 47 paesi. Questo framework mira a migliorare la trasparenza delle transazioni in criptovalute attraverso lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali.
Direttiva Dac 8
Con l’implementazione della Direttiva Dac 8, che entrerà in vigore all’inizio del 2026, gli operatori del settore saranno tenuti a identificare i propri clienti e a monitorare i movimenti finanziari. Questo rappresenta un cambiamento radicale, in quanto richiederà una sorveglianza più attenta e rigorosa delle transazioni effettuate tramite criptovalute, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e migliorare la compliance fiscale.
Regolamento sui mercati delle criptovalute
In aggiunta ai provvedimenti sulla trasparenza fiscale, il regolamento MICAR – acronimo di Markets in Crypto-Assets Regulation – si propone di stabilire un quadro normativo armonizzato per le criptovalute. Questa normativa garantirà che solo gli operatori autorizzati, noti come Casp, possano offrire servizi legati alle criptovalute, rispettando requisiti patrimoniali e di controllo sulla clientela.
Integrazione delle normative
La combinazione del Crypto-Asset Reporting Framework, della Direttiva Dac 8 e del regolamento MICAR porterà a una maggiore trasparenza fiscale e a una sorveglianza più rigorosa, creando un ambiente più sicuro per gli utenti e garantendo una protezione adeguata per gli investitori.
Modifiche alla tassazione delle criptovalute
Un altro aspetto cruciale riguarda la tassazione. Attualmente, le plusvalenze derivanti dalle criptovalute sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%. Tuttavia, a partire dal 2026, la nuova legge di bilancio prevede un cambiamento significativo. Le tasse sulle stablecoin in euro rimarranno al 26%, mentre per le plusvalenze delle criptovalute si prevede un aumento della tassazione al 33%.
Discussioni sul futuro fiscale
Questa nuova aliquota potrebbe essere soggetta a modifiche, poiché sono in corso negoziati politici. La situazione è in evoluzione e potrebbero esserci ulteriori aggiustamenti prima dell’entrata in vigore definitiva della normativa.
Nuove iniziative nel mercato europeo
Un’ulteriore novità nel panorama delle criptovalute è l’emergere di Qivalis, una joint venture formata da dieci banche europee, che si appresta a lanciare una stablecoin in euro. Questo strumento di pagamento, che utilizzerà la tecnologia blockchain, sarà sotto la supervisione della Banca Centrale Olandese e il suo lancio è previsto per la seconda metà del 2026. Questo sviluppo rappresenta un passo importante verso l’integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario tradizionale.
Il 2026 si preannuncia come un anno di sfide e opportunità per il settore delle criptovalute. Con l’introduzione di regolamenti più severi e di un sistema fiscale rinnovato, il panorama delle criptovalute in Italia e in Europa subirà trasformazioni significative, che richiederanno agli operatori del settore di adattarsi a questa nuova realtà.

