È ufficiale: l’assemblea ordinaria di Tim ha dato il via libera al bilancio per l’anno 2024, che si chiude con una perdita netta di 1,24 miliardi di euro.
Una notizia che non può passare inosservata e che, nonostante le difficoltà, ha visto un sostegno schiacciante da parte degli azionisti: ben il 99,9% dei voti favorevoli. Questa manovra, che ha richiesto l’utilizzo della riserva legale, sottolinea le sfide economiche che l’azienda sta affrontando. Come si evolverà la situazione? I prossimi mesi saranno decisivi.
Dettagli sull’approvazione e piani di incentivazione
Ma non è tutto: i soci hanno approvato anche la relazione sulla politica di remunerazione e i compensi, con risultati incoraggianti. Per la prima sezione, il 93,99% dei voti è stato favorevole, mentre per la seconda sezione si è attestato all’87,33%. Un’altra novità è il piano di incentivazione azionaria di lungo termine, conosciuto come “Piano LTI di Performance Share 2025-2027”, che ha ottenuto un’ottima approvazione del 98,83%. Questo piano è fondamentale per allineare gli interessi del management con quelli degli azionisti: un passo cruciale per il rilancio dell’azienda.
Non finisce qui! Durante l’assemblea sono stati discussi altri piani di incentivazione, come le modifiche al Piano di Stock Option 2022-2024 e l’introduzione del “Piano di Phantom Shares 2025-2027”, che ha visto un sorprendente 99,45% di voti favorevoli. Queste iniziative dimostrano l’impegno di Tim nel cercare di rivitalizzare la propria performance azionaria e attrarre nuovi investimenti, nonostante il quadro attuale non sia dei migliori. È interessante notare che circa il 54,70% del capitale ordinario ha partecipato all’assemblea: un segnale di coinvolgimento significativo da parte degli azionisti.
Modifiche statutarie e votazioni
Passando alla parte straordinaria dell’assemblea, è stata approvata una modifica all’oggetto sociale di Tim, con un ottimo 97,22% di voti favorevoli. Questa modifica riconosce il diritto di recesso agli azionisti non favorevoli, un aspetto importante per la governance aziendale. Tuttavia, la proposta di modifica dell’articolo 9 dello Statuto, che prevedeva la riduzione del numero massimo dei membri del consiglio di amministrazione e altre variazioni sulle liste di amministratori, non ha trovato il sostegno necessario, fermandosi al 65,96% di voti favorevoli.
Queste decisioni, oltre a influenzare la governance interna, plasmano anche la percezione degli investitori riguardo alla stabilità e alla direzione futura di Tim. L’assemblea, tenutasi a porte chiuse, ha visto una partecipazione significativa, un chiaro segnale di interesse e coinvolgimento da parte degli azionisti, nonostante le sfide economiche che l’azienda deve affrontare. E tu, cosa ne pensi? Sarà in grado Tim di risollevarsi e tornare a essere un punto di riferimento nel settore?