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Ubs, la crisi continua

Brutte notizie giungono da Ubs, la prima banca svizzera, che ha oggi confermato una perdita netta pari a 1,975 miliardi di franchi svizzeri nel solo primo trimestre del 2009.
Dopo l’allarme lanciato lo scorso 15 aprile, quindi, la Ubs sembra navigare ancora in brutte acque, registrando un deflusso netto di capitali da 14,9 miliardi di franchi svizzeri ed entrate negative di 85,8 miliardi nell’ultimo trimestre del 2008.
Le perdite maggiori, pari a circa 600 milioni, il gruppo sembra averle subite dopo la vendita della filiera brasiliana Ubs Pactual il 20 aprile.
I mercati restano instabili e noi rimaniamo prudenti per le prospettive a breve termine“, ha fatto sapere la banca, aggiungendo che “l‘impatto delle misure governative sui mercati è emerso chiaramente nel primo trimestre e si è tradotto in una minore propensione al rischio degli investitori“. Tuttavia, secondo Ubs “l’economia reale non ha smesso di peggiorare e questo peserà sulla costituzione delle provviste per il credito nei prossimi trimestri“.
“Detta” in euro la perdita registrata dal gruppo è stata pari a 1,3 miliardi, una cifra record che di certo pone molte incognite sulla capacità di Ubs di uscire da una situazione di certo difficile.

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