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Beffa per le aziende laziali, la regione è esclusa dai decreti sui debiti della Pa per via del deficit sanitario

Ennesima doccia fredda per le aziende laziali alle prese con i ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Il Governo ha messo a punto quattro decreti interministeriali per sbloccare i pagamenti dovuti dalla Pa così da fronteggiare la crisi economica delle piccole medie imprese, ma la regione Lazio non rientra tra le privilegiate per via del deficit sanitario accumulato negli anni.
Tra le fila delle “regioni senza merito” ci sono anche Abruzzo, Campania, Calabria, Molise e Sicilia, in altre parole tutte le regioni sottoposte a piani di rientro dal deficit della sanità.
Le imprese italiane sono in crisi e i mancati pagamenti da parte della Pa sono i principali responsabili della situazione, tanto che il governo ha deciso di prendere in mano la questione – sollecitato anche dal dibattito internazionale che ha assegnato all’Italia la maglia nera per il Paese che non paga le aziende – con quattro decreti ministeriali, concordati con associazioni di banche e imprese, che sbloccheranno entro il 2012 fino a trenta miliardi di euro per pagare i debiti e dare un respiro di sollievo alle aziende. Non mancano le eccezioni del caso: fuori dalla possibilità di pagamenti le imprese che risiedono nelle regioni con deficit nella sanità. La regione Lazio è tra queste, nonostante da tempo si sia avviato una misura di contenimento della spesa sanitaria e si è posizionata tra quelle capofila nell’applicazione del rigore finanziario.
Niente da fare, il Governo ha deciso, poco importa se a pagare sono le aziende e i lavoratori.
Il Consiglio regionale del Lazio non ci sta e ha approvato un ordine del giorno – condiviso da forze di maggioranza e di opposizione – che impegna la presidente Renata Polverini a chiedere la revisione del provvedimento, estendendo i benefici anche alle regioni impegnate nel risanamento del proprio debito.

foto by http://www.socialsicilia.it/wp-content/uploads/innovazione-piccole-imprese-puglia98353.jpg

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