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B&O chiude la sede milanese

Il settore hi-tech è in crisi e a farne per prima le spese è stata la sede milanese di Bang&Olufsen che ieri ha chiuso i battenti.
Tutte le attività della sede italiana, infatti, sono state dirottate sulla filiale spagnola, posta sotto il controllo diretto della casa madre. Da novembre 2008, infatti, la B&O era in forte crisi, con un bilancio precipitato a 166 milioni di corone danesi, ovvero 22 milioni di euro.
Secondo una ricerca le perdite sarebbero da imputare proprio a quei mercati dove la società era sempre stata piuttosto forte: Germania, Danimarca e Gran Bretagna, dove la B&O ha perso circa 40 milioni di euro.
L’azienda danese tenta quindi di correre ai ripari, attuando una forte ristrutturazione interna e una revisione delle modalità di produzione che, secondo i vertici, non è attualmente in grado di reggere la concorrenza.

Nell’ultimo anno infatti la B&O ha presentato ben pochi prodotti sul mercato: un buon server multimediale, un faraonico televisore da 103 pollici e ben 100.000 euro di listino e un tv da 40 pollici (il BeoVision 8-40) sulla cui estetica anche i più affezionati fan del gruppo hanno sollevato qualche perplessità.
Per quanto concerne i tagli la sede di Milano è la prima ad essere stata eliminata, sebbene gli uffici fossero stati innaugurati appena pochi mesi fa, non considerando inoltre che l’Italia era uno dei pochi paesi che aveva quasi pareggiato le vendite nel 2008 rispetto all’anno precedente.
A colpire è infine il fatto che la casa madre danese non abbia speso neanche una parola su questa chiusura improvvisa.
Ai rivenditori italiani tocca ora l’amaro compito di sostenere il marchio danese in un momento così critico, un compito di certo non semplice.

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