Nel 2025, è emerso un nuovo fenomeno sui social media, in particolare su TikTok: il Brain Rot.
Si tratta di video brevi, caotici e surreali, caratterizzati da personaggi cartoon generati dall’intelligenza artificiale, come “Ballerina Cappuccina” e “Bombardiro Crocodilo”. Questo tipo di contenuto, tradotto come “marciume cerebrale”, sta rapidamente guadagnando popolarità, soprattutto tra i giovani. Tuttavia, dietro a questi video apparentemente innocui, si nascondono messaggi e tematiche preoccupanti, come il razzismo e il black humor, che possono avere un impatto negativo sui minori.
Indice dei contenuti:
Il contesto del fenomeno Brain Rot
Il Brain Rot ha trovato un terreno fertile tra i ragazzi, che vedono in questi video un modo nuovo di comunicare. Più i contenuti sono incomprensibili per gli adulti, più risultano attraenti per i più giovani. Ma il fenomeno non è solo divertimento: porta con sé anche rischi significativi. I messaggi pericolosi veicolati attraverso l’ironia e il linguaggio criptico possono risultare difficili da intercettare, persino per chi è deputato alla vigilanza. Per questa ragione, Meta ha proposto nuove regole per limitare l’esposizione dei minori a tali contenuti.
Le iniziative di Meta
Meta ha avviato una serie di misure per proteggere i giovani utenti. Tra queste, la verifica dell’età degli utenti attraverso gli app store e un sistema che limita l’utilizzo di determinati contenuti per gli utenti minorenni. È stato implementato un sistema che riduce il tempo di esposizione agli schermi per i minori di 18 anni, oltre a nascondere contenuti inappropriati. Queste misure sono in linea con quanto stabilito dal Digital Services Act, che richiede alle piattaforme di prestare particolare attenzione ai contenuti destinati ai giovani.
Contenuti pericolosi mascherati da leggerezza
Una delle sfide principali con il Brain Rot è distinguere tra contenuti innocui e quelli potenzialmente pericolosi. Spesso, i creatori di contenuti utilizzano stratagemmi per nascondere messaggi violenti o discriminatori dietro un’apparente innocenza. Tecniche come l’uso dell’ironia o il linguaggio d’odio mascherato complicano ulteriormente la situazione. Ad esempio, gli utenti possono sostituire lettere con numeri o simboli per aggirare i filtri automatici, rendendo più difficile la loro identificazione.
Il ruolo dei genitori nella protezione dei minori
Molti genitori si chiedono come possano riconoscere se un cartone animato o un video è davvero pericoloso. La verità è che il linguaggio dei cartoni animati è spesso utilizzato per rendere i contenuti virali, ma al contempo mascherare messaggi più profondi. La mancanza di consapevolezza e di educazione all’uso responsabile delle tecnologie è il vero rischio. È fondamentale che i genitori siano informati e vigilanti, non solo sugli strumenti di controllo parentale, ma anche sui contenuti che i loro figli consumano online.
Le politiche europee sulla regolamentazione dei contenuti
In Europa, diversi paesi si stanno muovendo verso una regolamentazione più rigorosa. La Francia ha recentemente approvato una legge che richiede metodi più solidi per verificare l’età degli utenti su siti per adulti, superando la semplice autocertificazione. L’Unione Europea sta esplorando l’implementazione di un’app ufficiale per controllare l’età degli utenti, simile allo SPID, al fine di migliorare la sicurezza online. Questo sistema permetterebbe di verificare rapidamente l’età degli utenti, garantendo che le piattaforme siano più sicure per i minori.
Il rischio del proibizionismo
Nonostante le buone intenzioni, c’è il timore che vietare questi contenuti possa renderli ancora più attraenti, specialmente per i giovani. La storia ci ha insegnato che il proibizionismo può avere effetti controproducenti, aumentando il desiderio di ciò che è vietato. È quindi essenziale trovare un equilibrio tra controllo e libertà di espressione. L’Unione Europea sta cercando di affrontare questa sfida, con l’obiettivo di regolamentare in modo efficace senza frenare l’innovazione.
Conclusioni e riflessioni future
Il fenomeno del Brain Rot rappresenta una nuova frontiera per la comunicazione e l’intrattenimento, ma porta con sé anche sfide significative. La responsabilità di proteggere i minori dai contenuti pericolosi non spetta solo alle piattaforme, ma richiede anche un impegno da parte di genitori, educatori e legislatori. La creazione di un ambiente digitale più sicuro è una sfida collettiva, che deve essere affrontata con serietà e consapevolezza.