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Introduzione alle attese della BCE
La settimana che inizia oggi si preannuncia decisiva per il futuro economico della zona euro, con particolare attenzione rivolta alla riunione della Banca Centrale Europea (BCE) prevista per giovedì 12 dicembre. Gli economisti sono in fermento, con la maggior parte di loro che prevede un ulteriore taglio dei tassi di interesse, un passo che potrebbe influenzare significativamente l’economia europea.
Le previsioni degli economisti
Secondo un sondaggio condotto da Reuters, su 75 economisti intervistati, quasi tutti tranne due si aspettano un taglio di 25 punti base. Questo sarebbe il quarto intervento di questo tipo nel 2024, un segnale chiaro della volontà della BCE di stimolare l’economia in un contesto di crescita lenta e inflazione sotto controllo. Alcuni analisti, come quelli di eToro, non escludono un taglio più aggressivo di 50 punti base, ma si aspettano che la BCE adotti un approccio più cauto, optando per una riduzione più modesta.
Le dinamiche del mercato del lavoro
David Pascucci, analista di mercati per XTB, prevede un abbassamento del tasso d’interesse dallo 0,25%, portando il tasso dal 3,4% al 3,15%. Tuttavia, avverte che un taglio più significativo potrebbe avvenire solo in caso di deterioramento del mercato del lavoro, che attualmente mostra segnali di solidità. La BCE, come sottolineato da Konstantin Veit di PIMCO, potrebbe decidere di ridurre il tasso sui depositi di 25 punti base, mantenendo un margine di manovra per affrontare eventuali shock inflazionistici futuri.
Le proiezioni macroeconomiche e l’inflazione
Le nuove proiezioni macroeconomiche dell’Eurosistema, che includeranno dati fino al 2027, potrebbero mostrare un’inflazione in linea con l’obiettivo della BCE a partire dalla metà del 2025. Tuttavia, affinché ciò avvenga, è fondamentale che la crescita del costo del lavoro per unità di prodotto si stabilizzi su livelli compatibili con un’inflazione del 2%. La BCE dovrà quindi affrontare l’incertezza riguardo all’intervallo di neutralità e le pressioni inflazionistiche persistenti, specialmente nel settore dei servizi.
Strategie future della BCE
Guardando al futuro, Veit stima un tasso terminale di circa l’1,8% per la seconda metà del prossimo anno, coerente con le stime sul tasso neutrale per l’area euro. Anche David Zahn di Franklin Templeton prevede un approccio graduale da parte della BCE, con tagli di 25 punti base ad ogni riunione fino a raggiungere tassi inferiori al 2%. Nonostante le turbolenze politiche in Francia e Germania, è improbabile che la BCE modifichi il suo corso, continuando a monitorare attentamente gli indicatori economici.
Conclusioni sulle attese economiche
In sintesi, le aspettative per i tassi di interesse della BCE sono in continua evoluzione, con un crescente numero di economisti che prevede ulteriori tagli nei prossimi mesi. Con circa l’80% degli interpellati che anticipa due ulteriori riduzioni nel prossimo trimestre, il clima economico europeo sembra orientato verso una politica monetaria più accomodante, in risposta a una crescita lenta e a un’inflazione che rimarrà sotto il target fino al 2026.