Negli ultimi anni, la situazione economica degli Stati Uniti ha suscitato numerosi dibattiti tra esperti e analisti.
Due economisti, EJ Antoni e Peter St. Onge, sostengono che il paese sia stato in recessione a partire. Questa affermazione ha aperto la strada a molteplici interrogativi e analisi sui dati economici e sul loro significato reale.
Una delle questioni più rilevanti riguarda la definizione di recessione utilizzata da questi autori. Fino ad oggi, Antoni non ha mai comunicato ufficialmente la fine della recessione, né ha ritrattato le sue affermazioni iniziali. Ci si chiede quindi se ci sia stata una ripresa economica e se i dati supportino tale idea.
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Definizione di recessione
Tradizionalmente, una recessione è definita come un periodo di contrazione economica caratterizzato da una diminuzione del prodotto interno lordo (PIL) per almeno due trimestri consecutivi. Tuttavia, il dibattito si intensifica quando si analizzano le metriche specifiche utilizzate per determinare questa condizione. Antoni e St. Onge hanno impiegato un approccio unico per calcolare la recessione, basandosi su un deflatore che differisce da quello comunemente utilizzato dal Bureau of Economic Analysis (BEA).
Il CPI modificato di Antoni e St. Onge
Per comprendere il metodo scelto dai due economisti, è importante analizzare il loro Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) modificato. Questo indice tiene conto di vari fattori, inclusi i prezzi delle abitazioni e dei mutui. In particolare, il CPI esclude il costo dell’abitazione, e include un peso significativo per i prezzi delle case, che Antoni ha fissato a 0.4. Questa scelta è stata oggetto di discussione, poiché, normalmente, il peso attribuito ai costi di abitazione è di circa 0.3 nel CPI standard e persino inferiore nel deflatore PCE.
Utilizzando questo CPI modificato, è possibile ottenere un’immagine diversa della performance economica degli Stati Uniti. L’approccio di deflazione dell’intero PIL con un indice dei prezzi al consumo ha suscitato interrogativi, in quanto non è una pratica comune tra gli economisti.
Analisi dei dati economici recenti
Considerando i dati più recenti sul PIL nominale, le analisi suggeriscono che la recessione, definita come una sequenza continua di crescita positiva del PIL, potrebbe essere terminata attorno alla metà. Questo porta a una riflessione su quanto sia fondamentale aggiornare le valutazioni e le metodologie utilizzate per misurare la salute economica del paese.
Necessità di aggiornamenti e verifiche
È cruciale che Antoni e St. Onge rivedano le loro precedenti affermazioni e valutazioni sulla recessione. Con l’evoluzione dei dati economici e le potenziali variazioni nei modelli di crescita, un riesame accurato potrebbe rivelare una situazione economica molto diversa da quella prospettata inizialmente.
In sintesi, l’analisi della recessione economica negli Stati Uniti, come delineata da Antoni e St. Onge, è complessa e richiede attenzione ai dettagli. I modelli utilizzati per calcolare il PIL reale e le loro implicazioni devono essere attentamente considerati per fornire una panoramica chiara dello stato attuale dell’economia.
