Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A., presieduto da Tommaso Tanzilli, ha ufficialmente approvato oggi la Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo FS, riferita al semestre chiuso il 30 giugno 2025.
E i numeri parlano chiaro: i ricavi operativi complessivi hanno raggiunto ben 8,2 miliardi di euro, un incremento di 188 milioni di euro (+2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma cosa significa tutto questo per il futuro del trasporto in Italia?
Dettagli sui ricavi e la crescita dei servizi di trasporto
I ricavi generati dai servizi di trasporto ammontano a 4,5 miliardi di euro, con un incremento di 159 milioni di euro rispetto all’anno passato. La parte del leone la fa il trasporto passeggeri su ferro, che ha visto un aumento di 35 milioni di euro per l’alta velocità, 7 milioni di euro per gli Intercity e 26 milioni di euro per il servizio regionale. Non è finita qui: anche il trasporto passeggeri su gomma ha registrato un incremento di 81 milioni di euro, mentre il settore del trasporto merci ha visto un aumento di 10 milioni di euro. Ti sei mai chiesto come queste cifre possano influenzare la tua esperienza di viaggio?
Passando al settore delle infrastrutture, qui i ricavi hanno toccato i 2,4 miliardi di euro, con un incremento di 206 milioni di euro. Il merito va principalmente ai corrispettivi di servizio legati alla circolazione stradale, che hanno visto un aumento di 225 milioni di euro. Tuttavia, c’è un ma: gli altri ricavi operativi sono diminuiti di 177 milioni di euro, a causa della vendita dello scalo di Milano Farini e San Cristoforo nel primo semestre del 2024. Quali saranno le conseguenze di queste scelte sul tessuto economico delle città?
Costi operativi e performance finanziaria
I costi operativi hanno raggiunto i 7,2 miliardi di euro, con un aumento di 204 milioni di euro (+3%) rispetto all’anno precedente. Questo incremento si spiega in gran parte con i maggiori costi del personale, aumentati di 169 milioni di euro, e i costi di gestione delle infrastrutture stradali, che hanno visto un incremento di 230 milioni di euro. Anche i costi variabili per i servizi di trasporto e le manutenzioni sono cresciuti di 146 milioni di euro. Ti sorprende sapere che, nonostante l’incremento dei costi, l’EBITDA ha subito solo un leggero decremento di 16 milioni di euro, attestandosi a -2%?
Al netto della plusvalenza derivante dalla vendita di Milano Farini, l’EBITDA mostra una crescita di 122 milioni di euro, equivalente a un +14% rispetto all’anno scorso. È un segnale positivo, non credi? La gestione finanziaria ha mostrato segni di miglioramento, grazie all’assenza di accantonamenti legati a sentenze precedenti. Insomma, i dati raccontano una storia di resilienza e strategia.
Investimenti e futuro del Gruppo FS
Quando si parla di investimenti, il Gruppo FS si conferma un attore chiave nel sostegno del sistema industriale nazionale, con spese per investimenti tecnici che ammontano a 8,5 miliardi di euro, un aumento del 15% rispetto al primo semestre del 2024. E indovina un po’? Il 98% di questi investimenti è destinato all’Italia, con quasi 7,5 miliardi di euro dedicati a infrastrutture ferroviarie e stradali. Quali sviluppi ci attendono in questo ambito?
La posizione finanziaria netta è migliorata, raggiungendo i 13 miliardi di euro, con un incremento di 0,5 miliardi di euro rispetto alla fine del 2024. L’Amministratore Delegato, Stefano Antonio Donnarumma, ha commentato: “I risultati economici del semestre, in crescita al netto di partite non ricorrenti, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa dal Gruppo FS e la solidità del nostro modello operativo.” Ha inoltre sottolineato il progresso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), evidenziando il raggiungimento di tutte le milestone europee previste, con un consuntivo di oltre 14 miliardi di euro, pari a circa il 56% delle risorse assegnate. Che ne dici, questo è il segnale di un futuro promettente per il Gruppo FS?
Il percorso di trasformazione industriale del Gruppo FS prosegue in linea con il Piano Strategico 2025–2029, orientato a garantire una mobilità sempre più moderna, sostenibile e integrata. Un obiettivo ambizioso, ma assolutamente necessario per affrontare le sfide del domani. Sei pronto a vivere questa evoluzione nel trasporto pubblico italiano?