Anthony Pompliano, un investitore in campo di criptovalute, lancerà sabato 22 maggio “Bitcoin Pizza”, una pizzeria virtuale che vuole contribuire allo sviluppo della moneta virtuale.
Ma, almeno per i primi tempi, la compagnia non accetterà i Bitcoin come metodo di pagamento.
Bitcoin Pizza
Anthony Pompliano martedì 18 maggio ha presentato “Bitcoin Pizza”, che, con alcune pizzerie indipendenti in 10 città statunitensi, produrrà e consegnerà pizze dal 22 al 29 maggio.
I profitti che ne ricaveranno saranno poi donati al Bitcoin Development Fund della Human Rights Foundation, che aiuta a finanziare i miglioramenti alla rete di bitcoin.
Bitcoin Pizza è stata creata in collaborazione con Popchew, una startup che aiuta a lanciare online marchi alimentari. Dopo questa settimana di prova, la pizzeria pop-up spera di diventare permanente tra alcuni mesi, oltre a continuare a collaborare con la Fondazione.
Il menù della pizzeria virtuale conta cinque pizze, oltre a contorni e bevande. I clienti possono ordinare una pizza, che verrà confezionata in una scatola con il marchio Bitcoin Pizza impresso sopra. Potranno inoltre chiedere la consegna a domicilio o andarla a ritirare in una delle pizzerie che fanno parte di questo progetto.
I prezzi saranno più alti di quelli di una normale pizzeria. Questo perché il sovraprezzo andrà alla Fondazione per i Diritti Umani. I prezzi variano a seconda della città: una pizza al formaggio costa 14 dollari a Miami, 26 dollari a Chicago e 25 dollari a San Francisco.
I bitcoin non saranno accettati
Contrariamente al suo nome, Bitcoin Pizza non accetterà i bitcoin come metodo di pagamento.
La pagina di checkout del sito web della pizzeria virtuale richiede il Google Pay o le informazioni della carta di credito del cliente. I creatori del progetto stanno però cercando di trovare un modo per aggiungere l’opzione di pagamento tramite Bitcoin. Quindi potrebbe essere solo una questione di tempo prima che sia possibile pagare con la criptovaluta.
