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Chiusura di Piazza Affari
La giornata di ieri ha visto una chiusura incolore per Piazza Affari, con il Ftse Mib che ha terminato in calo dello 0,2%, attestandosi a 33.427,72 punti. Nonostante il segno negativo, la seduta si è rivelata moderatamente positiva per le borse europee nel complesso. Tra i titoli in evidenza, Banco Bpm ha registrato un incremento del 5,5% dopo l’annuncio di un’offerta pubblica di scambio volontaria da €10,1 miliardi lanciata da Unicredit, che ha visto una flessione del 4,4%.
Andamento dei principali titoli
Oltre a Banco Bpm, anche Stm ha mostrato un buon andamento, con un incremento del 5,1%, seguito da Erg e Campari, che hanno guadagnato rispettivamente 3,3% e 3,2%. Al contrario, titoli come Mps, Leonardo e Bper hanno registrato cali significativi, rispettivamente del 2,7%, 2% e 1,8%.
Indicatori economici e prospettive future
Un elemento di preoccupazione è rappresentato dall’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, che ha mostrato un peggioramento, scendendo a 85,7 punti a novembre. Anche i dati provenienti dagli Stati Uniti, riguardanti l’attività nazionale della Fed di Chicago e il settore manifatturiero della Fed di Dallas, sono risultati sotto le attese. Nei prossimi giorni, gli investitori attendono con interesse i verbali della banca centrale americana, il Pce core e i dati sull’inflazione dell’eurozona, che potrebbero influenzare ulteriormente i mercati.
Mercati obbligazionari e materie prime
Nel mercato obbligazionario, il rendimento dei Treasury decennali è sceso di 10 punti base dopo la nomina di Scott Bessent come segretario al Tesoro nel nuovo governo di Trump. Lo spread Btp-Bund si attesta a 125 punti base, con il decennale italiano al 3,46% e il benchmark tedesco al 2,21%. Questo scenario è stato influenzato dalla conferma del rating dell’Italia da parte di Moody’s, che prevede una crescita inferiore all’1% nel 2024.
Andamento delle materie prime e delle criptovalute
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent ha visto un calo, scendendo a 72,5 dollari al barile, mentre l’oro è sceso a 2.631 dollari l’oncia, in seguito a minori tensioni in Medio Oriente. Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro si riavvicina a 1,05, mentre il dollaro/yen si attesta a 154,4. Infine, il Bitcoin ha subito un deprezzamento, attestandosi intorno ai 96.500 dollari.