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Come le nuove generazioni stanno cambiando il trasferimento di ricchezze nel 2025

Il passaggio generazionale di ricchezze rappresenta una delle sfide più significative per le società di gestione patrimoniale.

Con l’arrivo dei Millennials e della Gen Z, ci si trova di fronte a un cambiamento radicale nelle preferenze d’investimento. Secondo uno studio recente, queste nuove generazioni preferiscono affidarsi ai social media e ai “fin-influencer” piuttosto che ai consulenti finanziari tradizionali. Questo fenomeno potrebbe influenzare drasticamente il futuro del wealth management.

Il grande trasferimento di ricchezza

Nei prossimi venti anni, si prevede che circa 83.500 miliardi di dollari passeranno dalle mani dei Baby Boomer a quelle delle generazioni più giovani. Questo trasferimento avverrà in tre fasi: il 30% degli eredi riceverà un’eredità entro il 2030, il 63% entro il 2035 e l’84% entro il 2040. Ciò rappresenta non solo un’opportunità per i nuovi milionari, ma anche un rischio per le aziende di wealth management, dato che l’81% degli eredi intende cambiare società di gestione entro uno o due anni dalla ricezione dell’eredità. La gestione di questo cambiamento sarà cruciale per mantenere la clientela.

Preferenze d’investimento delle nuove generazioni

Le nuove generazioni mostrano un approccio diverso riguardo all’eredità e alla pianificazione successoria. Molti giovani ereditano somme considerevoli in età precoce e, secondo le ricerche, sono più propensi a investire in strumenti finanziari moderni piuttosto che in opzioni tradizionali. Il 47% degli intervistati ha dichiarato di aver ereditato direttamente dai nonni, con una maggioranza che ha ricevuto tra 1 e 25 milioni di dollari. Questo dato evidenzia come le nuove generazioni abbiano accesso a risorse finanziarie significative e, potenzialmente, a maggiori opportunità di investimento.

Comunicazione e pianificazione successoria

Un altro aspetto significativo da considerare è la comunicazione relativa alla pianificazione successoria. Tre quarti dei titolari di patrimoni ha riferito di avere difficoltà nel discutere di questi temi con i propri familiari. Solo il 20% si rivolge a consulenti finanziari, mentre il 61% si affida a avvocati e il 49% a commercialisti. In Italia, i titolari di patrimoni tendono a consultare più frequentemente familiari e amici (66%) per affrontare queste questioni. Inoltre, un preoccupante 79% degli eredi non fornirà indicazioni specifiche su come utilizzare l’eredità ricevuta, creando potenziali conflitti futuri.

Il futuro dell’investimento ereditato

È importante notare che, nonostante il trasferimento di ricchezza, una parte significativa del denaro ereditato rimane inutilizzata o sottoutilizzata. Solo il 22% del capitale ereditato viene investito in fondi comuni, mentre l’11% viene destinato a fondi pensione. Inoltre, il 60% dei titolari di patrimoni non si sente soddisfatto riguardo all’uso della propria eredità, e un terzo esprime rammarico per aver investito troppo poco. Questa situazione mette in evidenza la necessità di una maggiore educazione finanziaria tra le nuove generazioni, affinché possano gestire al meglio le risorse ricevute.

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