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Il nuovo eldorado europeo è la Bulgaria? Economia in forte crescita

Da diverso tempo a questa parte la Bulgaria si sta affermando come una delle economie più dinamiche dell’Europa orientale, con performance che stanno attirando l’attenzione degli investitori internazionali.

Nel quarto trimestre del 2024, per esempio, l’economia del Paese ha registrato una crescita del 3,4% su base annua, segnando il ritmo di espansione più elevato degli ultimi due anni. Un risultato che rappresenta evidentemente un’accelerazione significativa rispetto al 2,8% del trimestre precedente e che ha superato le aspettative della maggior parte degli analisti economici.

Naturalmente, si consideri come la crescita economica del Paese non sia certo un fenomeno isolato, ma sia parte integrante di una tendenza consolidata che vede la Bulgaria posizionarsi come destinazione privilegiata per gli investimenti europei. Non stupisce che sempre più italiani stiano cercando di aprire una società in Bulgaria, approfittando di fattori di vantaggio come la stabilità macroeconomica, i costi competitivi e una posizione geografica strategica che facilita l’accesso ad altri mercati dell’Europa occidentale e orientale.

Perché l’economia bulgara sta crescendo

Il principale fattore trainante della crescita economica bulgara è rappresentato dai consumi privati, che hanno mostrato una dinamica particolarmente vigorosa negli ultimi tempi. Nel quarto trimestre del 2024, infatti, la spesa delle famiglie è aumentata del 5,3%, superando il 4,1% registrato nel trimestre precedente. Una performance che riflette il miglioramento del potere d’acquisto dei consumatori bulgari, sostenuto da politiche salariali espansive e da una progressiva riduzione dell’inflazione.

A sua volta, l’incremento dei redditi reali è stato sostenuto da diversi interventi governativi mirati al sostegno delle famiglie: tra questi spicca l’aumento del 20% del salario minimo bulgaro e l’incremento del 12% della pensione media, con misure che hanno contribuito significativamente all’espansione della domanda interna.

Un buon andamento per gli investimenti in infrastrutture

Un’altra buona notizia per lo sviluppo dell’economia bulgara è relativa all’andamento degli investimenti fissi lordi: dopo una fase di rallentamento nel 2022 e nella prima metà del 2023, causata principalmente dall’incertezza politica che aveva bloccato numerosi progetti infrastrutturali, si prevede infatti una solida ripresa degli investimenti pubblici grazie al miglioramento dell’assorbimento dei fondi europei.

Le previsioni per il 2024 e 2025 indicano che gli investimenti fissi svolgeranno un ruolo fondamentale nell’accelerazione della crescita del PIL. L’aspettativa di un aumento degli investimenti pubblici, supportata da una maggiore stabilità politica e da procedure amministrative più efficienti, dovrebbe infatti tradursi in una modernizzazione delle infrastrutture del paese e in un miglioramento della competitività sistemica dell’economia bulgara.

Quale futuro per l’economia bulgara

Come intuibile, nonostante i risultati positivi già acquisiti, l’economia bulgara è attesa da alcuni ostacoli che potrebbero influenzare le prospettive di crescita future.

In particolare, non possiamo non notare come il commercio estero abbia mostrato segnali contrastanti, con le esportazioni in diminuzione dell’1,4%, a fronte di un incremento del 2,2% delle importazioni, contribuendo così negativamente al bilancio del PIL attraverso il commercio netto.

La pressione inflazionistica, sebbene in calo rispetto ai picchi precedenti, rimane ancora oggi una metrica da valutare. L’inflazione dei prezzi al consumo si è attestata al 5,4% a fine novembre, beneficiando del calo dei prezzi delle materie prime e delle misure governative per contenere gli aumenti dei beni di prima necessità. Tuttavia, gli incrementi significativi del costo del lavoro potrebbero mantenere fermi i prezzi dei servizi, mentre il ritiro dei tagli all’IVA previsti in budget potrebbe esercitare pressioni sui prezzi di beni essenziali come pane, farina ed energia.

Da tali dati emerge dunque come la Bulgaria si trovi in una fase centrale del suo percorso di integrazione europea, alla ricerca di un delicato equilibrio tra il sostegno alla crescita del reddito e la preservazione della sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio termine. Il governo bulgaro sta puntando a mantenere un deficit di bilancio in linea con la regola del 3% del PIL dell’Unione Europea nel 2025, dopo aver registrato un deficit equivalente al 2,8% del PIL nel 2023. Le previsioni economiche suggeriscono che il ritmo di espansione dovrebbe accelerare ulteriormente fino al 3,3% nel 2025, quando si prevede una ripresa degli investimenti privati e delle esportazioni grazie a una domanda estera più robusta.

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