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Il recupero economico nella zona euro: segnali di speranza

Negli ultimi sei mesi, la domanda economica nella zona euro ha mostrato un graduale miglioramento, lasciando intravedere una possibile ripresa.

Questo scenario, sebbene influenzato da incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti, continua a essere sostenuto dalle decisioni adottate fino ad oggi. Le previsioni indicano che, nel medio termine, l’attuazione del piano di riarmo europeo e gli investimenti programmati dalla Germania potrebbero rafforzare ulteriormente questa tendenza positiva.

Indici di fiducia economica in crescita

Uno degli indicatori più significativi è l’indice di fiducia economica, che ha registrato un incremento di 1 punto a maggio, raggiungendo il valore di 94,8. Tra i dati da monitorare, spicca il miglioramento dei libri degli ordini: sebbene il loro livello rimanga compromesso, a maggio si è notata una tendenza al rialzo, inclusi i dati sulle esportazioni. Questo incremento è accompagnato da una diminuzione della percentuale di aziende che citano la domanda come principale ostacolo alla produzione, passando dal 38,4% di ottobre 2024 al 34,8% di aprile 2025.

Focus sull’industria tedesca

Questo miglioramento è principalmente attribuibile alla Germania, dove il PIL ha mostrato un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente nel primo trimestre dell’anno. Si prevede che questa crescita si mantenga solida, sostenuta da una domanda più forte, ponendo fine a tre anni di stagnazione economica. Il settore automobilistico, in particolare, sembra trarre beneficio da questa ripresa della domanda, nonostante le tariffe del 25% imposte dagli Stati Uniti lo scorso aprile.

Situazione economica in Francia e Spagna

In Francia, la domanda presenta delle fluttuazioni senza evidenti segni di miglioramento. Secondo le attuali proiezioni, questa mancanza di slancio potrebbe influenzare negativamente la crescita del PIL nel 2025, che è previsto attestarsi attorno al 0,6%, un ritmo nettamente più lento rispetto all’1,1% della zona euro. Al contrario, in Spagna gli indici dei libri degli ordini rimangono superiori, segnalando ulteriormente la buona performance dell’economia spagnola, che dovrebbe continuare a beneficiare di una crescita più elevata rispetto ai paesi vicini.

La stabilità dell’industria italiana

In Italia, gli indici dei libri degli ordini si mostrano stabili. Non si registrano crolli, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni, ma il paese non sta vivendo la stessa ripresa che si osserva in Germania, dove gli indicatori avevano precedentemente subito un calo più marcato. La situazione italiana, sebbene non drammatica, richiede attenzione per garantire che non si verifichino ulteriori stagnazioni.

In conclusione, mentre l’eurozona sembra avviarsi verso una lenta ma costante ripresa, le differenze tra i vari paesi membri rimangono evidenti e potrebbero influenzare le strategie di investimento. È fondamentale monitorare continuamente questi sviluppi per comprendere meglio le opportunità e le sfide future.

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