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La crisi?La pagano le famiglie

a href=”http://www.ruid.com/photos/show/2864/32956″> La conseguenza peggiore della crisi la patiscono le famiglie.
E’ questo quello che emerge dalla Rapporto Annuale sulla situazione del paese compilato dall‘Istat, secondo il quale a risentire di più della grave situazione in atto sono state, e ancora saranno, le famiglie e il mercato del lavoro.
E i numeri contano più delle parole.
Secondo il Rapporto, infatti, una famiglia su 5 fa fatica ad arrivare alla fine del mese(22%), mentre sono 2 milioni e mezzo le famiglie che patiscono difficoltà economiche, non riuscendo a mettere nulla da parte o ad affrontare una spesa improvvisa.
Più grave il dato del 6,3% delle famiglie italiane che non riesce ad arrivare alla fatidica quarta settimana, tra spese per l’affitto, le bollette e chi più ne ha più ne metta.
Dal punto di vista territoriale “le famiglie in difficoltà per le spese della vita quotidiana” risultano relativamente più diffuse nel Mezzogiorno. In particolare Sicilia 12,3%, Calabria 11,6 e Puglia 10,3%. Mentre in tutte le Regione del Centro-Nord rappresentano meno del 5% della popolazione.
Ma secondo l’istituto di statistica, coesiste anche un 41,5% di famiglie che si può definire agiato. Si tratta di dieci milioni di famiglie con redditi alti e medio-alti, più diffuse nel Nord del Paese, in particolare residenti in Trentino-Alto Adige e in Valle D’Aosta.
Drammatica la situazione anche sul fronte lavoro, visto che quest’anno la crescita degli occupati(183.000 unità) è inferiore a quella dei disoccupati (186.000 unità).
Il principale motivo della perdita del lavoro è la scadenza di un contratto a termine. La perdita del lavoro per licenziamento, tuttavia, registra un incremento del 32% e in due terzi dei casi riguarda gli uomini. Aumentano anche i padri con lavoro part time e atipico.

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