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Tarsu e Tia: l’Iva non è dovuta

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, è finalmente arrivato anche il parere della Corte Costituzionale, la quale ha stabilito che la Tarsu e la Tia non sono dei tributi e che, quindi, non possono essere soggetti all’Iva.
Si è pertanto chiarito che la Tarsu non è una tassa e che quindi non può subire la maggiorazione Iva pari al 10%. In pratica ben 15 milioni di famiglie italiane dovranno fare ricorso e richiedere il rimborso per l’Iva indebitamente versata negli ultimi dieci anni.
La maggior parte delle Associazioni a tutela dei diritti dei lavoratori auspica che questi rimborsi siano automatici, scalando gli importi dalle prossime bollette. Se così non sarà i consumatori potranno chiedere un rimborso che sarà pari a 350 euro per gli ultimi 10 anni, che complessivamente costerà alle casse statali e comunali circa 5 miliardi e 250 milioni di euro.
Ovviamente i consumatori per chiedere e per avere diritto al rimborso dovranno avere la prova del pagamento negli ultimi 10 anni della Tarsu e della Tia sulla quale è stata calcolata la voce Iva al 10%, presentando le ricevute con le quali sarà possibile ottenere il rimborso.

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