L’attacco di Israele ai siti nucleari in Iran ha avuto ripercussioni significative sulle Borse europee, con Milano che ha chiuso la seduta in netto calo.
Gli indici principali, come il Ftse Mib e l’All Share, hanno registrato una perdita dell’1,28%, chiudendo rispettivamente a 39.438,75 punti e 45.851,30 punti. Tra i titoli più colpiti, Nexi, Stellantis, Campari e Azimut hanno visto cali significativi, superiori al 3%. Questo scenario di incertezza ha generato tensioni anche in altri mercati europei, mostrando come eventi geopolitici possano influenzare l’economia globale.
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Reazioni delle Borse europee
La chiusura in ribasso di Piazza Affari non è un caso isolato. Anche le altre piazze europee hanno mostrato segni di debolezza. A Londra, l’indice Ftse 100 ha registrato una diminuzione dello 0,36%, mentre a Francoforte il Dax 30 ha perso l’1,09%. A Parigi, il Cac 40 ha visto un calo dell’1,04%. Questi dati evidenziano un clima di preoccupazione tra gli investitori, influenzati dalla volatilità dei mercati e dall’aumento dei prezzi del petrolio.
Il prezzo del petrolio e il suo impatto
Il conflitto in Medio Oriente ha anche spinto al rialzo il prezzo del petrolio. Il Wti ha superato i 72 dollari al barile, con un incremento del 6,35%, mentre il Brent ha raggiunto i 73,63 dollari (+6,16%). Questo aumento è dovuto alle paure di una possibile interruzione delle forniture energetiche, che potrebbero colpire l’economia europea già fragile. Gli investitori sono preoccupati che l’aumento dei costi energetici possa alimentare l’inflazione e influenzare negativamente la crescita economica.
Il mercato dei titoli di Stato
Un’altra conseguenza di questa situazione è l’aumento dello spread tra Btp e Bund. Il differenziale tra i decennali italiani e i corrispettivi tedeschi ha raggiunto i 98 punti base, con un rendimento per i Btp che è salito al 3,52%. Questo aumento indica una crescente avversione al rischio da parte degli investitori, che cercano sicurezza in titoli di Stato più solidi. La situazione geopolitica incerta sta spingendo gli investitori a rivedere le loro strategie, con un aumento della domanda di beni rifugio.
Prospettive future per i mercati
Con l’escalation dei conflitti in Medio Oriente, gli esperti si attendono una certa volatilità nei mercati finanziari europei. La situazione potrebbe portare a un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio e a una continua flessione delle Borse, almeno fino a quando non ci saranno segnali di stabilizzazione. Gli investitori dovranno rimanere vigili e pronti a reagire a sviluppi inaspettati, mentre continuano a monitorare le dinamiche geopolitiche e il loro impatto sull’economia globale.