Negli ultimi mesi, l’analisi della crescita economica ha messo in evidenza un fenomeno intrigante: mentre l’occupazione sembra muoversi lentamente e, in alcuni casi, diminuire, il prodotto interno lordo (PIL) continua a mostrare una certa crescita.
Questa apparente contraddizione solleva interrogativi importanti riguardo alla salute dell’economia. È possibile che il National Bureau of Economic Research (NBER) possa dichiarare una recessione in un contesto di crescita del PIL?
Indice dei contenuti:
Dinamiche storiche delle recessioni
La storia economica ci insegna che ci sono stati periodi in cui il NBER ha registrato recessioni caratterizzate da una crescita positiva del PIL e una contrazione dell’occupazione. Un esempio emblematico è la recessione del 2001, durante la quale il PIL ha mostrato solo un trimestre negativo e non ha mai raggiunto i due trimestri consecutivi di riduzione, contrariamente alla regola comunemente accettata. Tuttavia, in quel periodo, sono stati registrati tre trimestri consecutivi di calo nell’occupazione, evidenziando un trend che può verificarsi anche in contesti di crescita economica.
Il caso della recessione 2008-2009
Analizzando le crisi più recenti, troviamo che durante la recessione del 2008-2009, l’occupazione ha mostrato segni di declino già a partire dal gennaio del 2008, mentre il PIL ha iniziato a contrarsi solo a partire da febbraio. Le discrepanze temporali tra questi due indicatori possono rendere difficile l’identificazione tempestiva di una recessione, complicando notevolmente le decisioni politiche e monetarie.
La situazione attuale del mercato del lavoro
Ad oggi, la situazione dell’occupazione è caratterizzata da una certa volatilità. Le stime più recenti, basate su dati preliminari, suggeriscono che l’occupazione non agricola per il mese di potrebbe rimanere sostanzialmente invariata. Questo è stato calcolato integrando i dati forniti da ADP, che indicano una crescita limitata, con l’occupazione statale in aumento, ma con l’aggiunta di un significativo numero di lavoratori in programma di sospensione.
Indicatori economici contrastanti
Attualmente, le stime suggeriscono che il tasso di occupazione possa essersi stabilito attorno al 62,7%, con un incremento di 75.000 nuovi posti di lavoro. Questi risultati non sono omogenei, poiché alcune categorie di lavoratori, come i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni, mostrano una diminuzione. Nonostante l’aumento complessivo, il tasso di disoccupazione è sceso al 6%, segnalando un miglioramento generale nel mercato del lavoro.
Il ruolo della Federal Reserve e dei dati privati
La Federal Reserve si trova ad affrontare una sfida significativa nella sua politica monetaria, in particolare a causa dell’assenza di dati macroeconomici aggiornati. La pubblicazione dei dati di ottobre è stata annullata, e i report mensili del Bureau of Labor Statistics (BLS) arriveranno con notevole ritardo. Questa situazione ha portato la Fed a dipendere sempre di più da indicatori privati, come il report ADP, per valutare la salute del mercato del lavoro.
Prospettive future e rischi economici
Con la disoccupazione che mostra segnali di aumento e il rischio di attivazione della Sahm Rule, la Fed potrebbe dover considerare tagli ai tassi di interesse per stimolare l’economia. La divergenza fra i dati privati, che indicano una debolezza nel mercato del lavoro, e i dati governativi, che mostrano una certa robustezza, crea incertezze sulle future decisioni economiche. Le previsioni di un possibile taglio dei tassi di interesse si fanno sempre più concrete, mentre il mercato continua a navigare in acque turbolente.

