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Stipendi più forti

Aumenta il divario tra l’Italia e gli altri Paesi “piu’ sviluppati” a causa della “bassa crescita della produttivita’”.

Lo sottolinea l’Ocse nel suo rapporto “Obiettivo crescita” presentato oggi a Parigi. L’Organizzazione raccomanda al governo italiano riforme strutturali in tutti i settori, dal lavoro all’istruzione, alla ricerca. In particolare, l’Ocse chiede di ridurre la proprieta’ pubblica e le barriere normative alla concorrenza, migliorare il sistema educativo, ridurre il cuneo fiscale su redditi da lavoro, decentrare la contrattazione salariale a partire dalla differenziazione dei salari nella pubblica amministrazione e concedere incentivi per l’innovazione. L’organizzazione di Parigi riconosce che “sono state fatte significative riforme negli ultimi anni” ma, osserva, “restano da fare ulteriori progressi”. Piu’ nel dettaglio, per l’Ocse l’utilizzo del lavoro “resta basso, specialmente tra i giovani, gli anziani e le donne, e nel Sud Italia”. A colpire la crescita della produttivita’ sono “gli alti livelli di proprieta’ pubblica e i vincoli normativi nei servizi professionali e nei trasporti”. Vanno dunque eliminate “le barriere all’ingresso nei servizi professionali e aboliti i tetti sui prezzi di tali servizi fissati dalle organizzazioni professionali”. Inoltre, sottolinea l’Ocse, bisogna “ridurre la proprieta’ e il coinvolgimento statale nel settore dell’elettricita’, del gas, delle poste e dei trasporti, e limitare il coinvolgimento locale in imprese che forniscono servizi locali”. Sul fronte dell’istruzione l’organizzazione di Parigi osserva come il livello di conseguimento dell’educazione terziaria sia basso con una percentuale di laureati che non arriva al 20% contro l’oltre 30% della media Ocse. In materia di tassazione dei redditi da lavoro, poi, l’Ocse sottolinea che “resta alta” soprattutto per i redditi piu’ bassi e che deprime l’utilizzo del lavoro. L’organizzazione chiede quindi di ridurla finanziando l’operazione con tagli alla spesa pubblica e con rafforzamento dell’imposizione fiscale. L’Ocse punta il dito anche contro le disparita’ regionali nell’utilizzo del lavoro e chiede maggiori incentivi fiscali alla ricerca e allo sviluppo.

Editoria, crisi nera

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Entrate vs paradisi fiscali