Il poker staking, o più semplicemente staking, consiste nel fornire denaro a un giocatore nella speranza di trarre profitto dalla sua eventuale vittoria. Il giocatore, che viene spesso definito con il termine stakato, ha pertanto la possibilità di giocare a livelli più alti di quelli che si sarebbe potuto permettere con il suo personale bankroll. Parallelamente, il finanziatore – lo staker – negozia una percentuale di vincita che potrebbe consentirgli di ottenere un ricavo piuttosto redditizio, specialmente per investimenti effettuati in tornei di alto profilo.
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Lo staking nel poker dalle origini a oggi
Lo staking nel poker sta acquistando una popolarità sempre maggiore. Questo perché consente ai player impegnati nei diversi giochi di poker di coprire parzialmente i propri rischi e di garantirsi l’accesso a tavoli che da soli non sarebbero stati in grado di finanziarsi.
La pratica dello staking ha iniziato a diffondersi da tempo, addirittura prima dell’avvento del poker online. Uno dei professionisti più noti di sempre che ha beneficiato di questa particolare forma di investimento è stato il leggendario Stu Ungar, da molti considerato il giocatore di poker più forte di tutti i tempi. Stuey the Kid è stato l’unico player al mondo a laurearsi per ben tre volte campione del mondo aggiudicandosi il prestigioso Main Event alle World Series of Poker.
Celebrato come il miglior giocatore di Texas Hold’em di sempre, il campione statunitense si fece finanziare parte del buy-in da 10mila dollari per prendere parte al terzo Main Event della sua incredibile carriera.
Come funziona lo staking nel poker
Oggi lo staking nel poker viene regolato da contratti che stabiliscono nel dettaglio i termini dell’accordo tra giocatori e sostenitori. Il ricorso all’utilizzo di un contratto ufficiale è necessario dal momento che, nella maggioranza dei casi, staker e stakato non si conoscono. Le due parti raggiungono pertanto un’intesa incontrandosi dal vivo o virtualmente, decidendo l’entità del finanziamento erogato, la percentuale del profitto che dovrà essere corrisposta, la durata dell’accordo e altre eventuali specifiche.
Sebbene quanto concordato possa variare da contratto a contratto, di questi tempi la pratica più diffusa e consolidata è quella che prevede una percentuale di vincita pari al 50% del conto finanziato. In parole semplici, se il sostenitore si accolla il 100% del rischio pagando l’intero buy-in otterrà il 50% della vincita; di conseguenza, otterrà invece soltanto il 25% nel caso in cui avrà sostenuto il 50% del buy-in.
Rischi e vantaggi dello staking
Come facilmente intuibile, il rischio principale per chi investe nello staking è costituito dalle perdite eventuali. Queste, infatti, sono completamente a carico dell’investitore. Da un punto di vista finanziario, lo stakato rischia molto meno dello staker, dal momento che i soldi impegnati non sono i suoi. L’investimento per il giocatore è esclusivamente una questione di tempo e impegno da dedicare al gioco.
Nella pianificazione di un accordo, i sostenitori devono inoltre fare attenzione a tutelarsi da possibili scammer (truffatori) pronti a sparire con l’incasso. Sarà quindi fondamentale scegliere giusto finanziamento di progetti e persone sicuri e affidabili, valutandone con cura il profilo di rischio e l’effettivo rapporto tra rischi e benefici.
I giocatori dovranno invece tutelarsi assicurandosi della buona fede degli staker. In base a quanto già detto in precedenza sarebbe bene ricordare che – di norma – allo stakato dovrebbe rimanere almeno la metà del profitto. Pertanto, è sconsigliato prendere accordi con investitori disonesti che propongono di trattenere percentuali molto elevate approfittando dell’inesperienza dei giocatori alle prime armi. Il consiglio è quello di affidarsi a piattaforme sicure e affidabili che propongono offerte di finanziatori seri e attendibili.
Conclusioni
Lo staking può essere uno strumento utile e vantaggioso per i giocatori di poker professionisti, che hanno l’opportunità di accedere a competizioni high stake per le quali non dispongono di sufficienti fondi. Il sostenitore si assume totalmente o in parte il rischio della perdita, ma ottiene anche una sostanziosa quota del profitto in caso di vittoria.
